Estero

In Ucraina vince il partito di Zelensky

Nelle elezioni parlamentari, il partito ‘Servitori del Popolo’ guidato dall'ex attore comico avrebbe conquistato il 44% dei voti

Zelensky (Ap)
21 luglio 2019
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Le persone in Ucraina sono stanche della guerra nell’est del Paese e della corruzione. Nelle elezioni legislative anticipate il partito del neopresidente Volodymyr Zelensky si è imposto con ampio margine. ‘Servitori del Popolo' – formazione politica appena formata dall’ex attore comico – ha infatti raccolto quasi il 44% delle preferenze, secondo i primi exit poll resi noti stasera dopo la chiusura delle urne. Si tratterebbe di un risultato record nelle elezioni parlamentari da quando l'Ucraina ha ottenuto l’indipendenza.

“Oggi il nostro team si può rilassare, ma solo un attimo, perché domani saremo al lavoro”, ha affermato Zelensky stasera dopo una giornata elettorale tutto sommato tranquilla. Il risultato ottenuto permetterà al neo presidente di mettere in atto le sue promesse: in particolare quella di mettere fine alla guerra con i separatisti del Donbass e quella di smantellare la corruzione. Altri cinque partiti sui 22 presenti dovrebbero riuscire ad entrare nel parlamento ucraino, visto che avrebbero superato la soglia del 5%. Tra di essi vi è anche la formazione politica dell’opposizione filo-russa, che avrebbe raggiunto l’11,5% dei voti. Il partito è guidato da Viktor Medvedchuk, ritenuto un intimo del presidente russo Vladimir Putin e sostenitore dell’autonomia per le aree controllate dai ribelli filo-russi nell’Ucraina orientale.

Oltre ai simpatizzanti di Mosca dovrebbero avercela fatta anche ‘Solidarietà europea’, guidato dall’ex presidente Petro Poroshenko, il partito dell’ex prima ministra Julija Timoshenko e il neo fondato ‘Voce’ (partito anch’esso pro-occidentale) di Svjatoskav Vakarchuk, cantante rock molto conosciuto nel Paese. L’esatta ripartizione dei seggi fino a ora non è però ancora chiara. Se confermato, questo risultato potrebbe però non bastare a Zelensky per conquistare una solida maggioranza, costringendolo ad allearsi. Dei 424 seggi in palio, 225 saranno infatti assegnati col proporzionale, quindi in base ai risultati dei singoli partiti. Ma per gli altri 199 si ricorrerà al maggioritario e ai seggi uninominali, dove possono anche essere eletti candidati indipendenti o sponsorizzati da partiti minori.

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