Estero

Cinque condanne per terrorismo agli anarchici

A Torino chiuso il processo per una serie di attentati messi a segno in Italia tra il 2003 e il 2016; 18 imputati sono invece stati assolti

Lo scoppio di una lettera bomba nel 2003 a Roma (Keystone)
24 aprile 2019
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Cinque condanne e 18 assoluzioni hanno chiuso a Torino il processo per terrorismo agli anarchici delle Fai-Fri, gruppi sospettati di avere messo a segno una catena di attentati tra il 2003 e il 2016. La procura aveva chiesto 22 condanne, per un totale di 204 anni di reclusione.

I giudici della corte di Assise di Torino hanno inflitto 20 anni di carcere ad Alfredo Cospito, 17 anni ad Anna Beniamino, 9 anni a Nicola Gai, 5 anni a Marco Bisesti e Alessandro Mercogliano, gli unici imputati che sono stati riconosciuti colpevoli di avere promosso o partecipato a una associazione con finalità di terrorismo ed eversione.

Le Fai-Fri, nella ricostruzione degli inquirenti, sono dei gruppi della cosiddetta frangia lottarmatista del movimento anarchico. Tra le azioni che gli sono state attribuite figuravano l'invio di pacchi esplosivi nel 2005 all'allora sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, e al questore di Lecce, Giorgio Manari, e nel 2006 al sindaco di Torino Sergio Chiamparino e al direttore del quotidiano Torino cronaca, Giuseppe Fossati; poi il triplice ordigno fatto esplodere in una piazza del quartiere della Crocetta, a Torino, nel 2007.

Gai e Cospito erano già stati condannati con sentenza definitiva per l'attentato, a Genova, dell'amministratore delegato di Ansaldo nucleare, Roberto Adinolfi.
 

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