Estero

Libia, scontri sempre più feroci

Aumenta l'intensità deicombattimenti alle porte di Tripoli: centinaia i morti, tra cui decine di bambini. Partono intanto le iniziative diplomatiche.

14 aprile 2019
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Si fa sempre più cruenta la battaglia alle porte di Tripoli che si combatte furiosamente tra le forze fedeli al Governo, internazionalmente riconosciuto, di Fayez al Sarraj e quelle di Khalifa Haftar. Nella seconda settimana di assedio, si contano oltre 100 morti, tra cui 28 bambini, e 13’000 sfollati: per l'Onu c'è il rischio di una crisi umanitaria.

Decine e decine di famiglie sono bloccate tra due fuochi: moltissime le telefonate strazianti dalle zone di combattimento che arrivano ogni giorno al centro di emergenza della capitale libica. Soprattutto donne, che chiedono cibo, acqua oppure "qualcuno che ci venga a prendere".

Intanto, l’intelligence italiana ha stimato che sono circa 6'000 i migranti pronti a fuggire dai centri libici di detenzione verso l’Italia, dato l’inasprimento dei combattimenti. Secondo alcuni media della penisola, i trafficanti di uomini starebbero già reperendo barche e gommoni per il trasporto dei profughi.

Mentre sul terreno attorno a Tripoli continuano i tentativi di assalto della milizia del generale Khalifa Haftar alla capitale, in Libia rimbalzano le voci delle diverse iniziative diplomatiche messe in piedi dall’Italia per fermare la battaglia.
 
Il governo italiano ha invitato a Roma il ministro degli Esteri del Qatar, un grande sostenitore del governo di Tripoli. Il ministro dovrebbe atterrare a Roma stanotte o domani, domenica. E immediatamente dopo, lunedì, arriverà a Roma il vicepresidente del Consiglio presidenziale del governo di Tripoli, Ahmed Maitig, uno dei leader politici che assieme al presidente Fayez Serraj e con il ministro dell’Interno Ft,hi Bishaga ha creato una sorta di “trumvirato” che in questi primi 10 giorni di guerra ha retto il governo di Tripoli.

 

 

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