Estero

India-Pakistan, liberato il pilota catturato

Prove di distensione tra i due Paesi dopo i bombardamenti e l'abbattimento di un MIg-21 che avevano prodotto una pericolosa escalation

((Keystone))
28 febbraio 2019
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Dopo la battaglia aerea nei cieli del Kashmir, le tensioni tra India e Pakistan sembrano attenuarsi, con Islamabad che annuncia il rilascio del pilota indiano fatto prigioniero e il presidente americano Donald Trump che parla di "notizie ragionevolmente incoraggianti". Ma la chiusura dello spazio aereo pachistano, che durerà fino alle 24 di oggi (le 20 ora svizzera), e di parte di quello indiano, ha mandato in tilt i collegamenti tra Asia, Medio Oriente ed Europa, con decine di voli cancellati e migliaia di passeggeri bloccati. Conseguenze molto pesanti in particolare per i molti pachistani che lavorano nei Paesi arabi del Golfo, le cui compagnie hanno dovuto cancellare i collegamenti con il Pakistan. L'iniziativa più decisa per cercare di avviare una soluzione negoziata a questa che è la peggiore crisi tra i due Paesi negli ultimi vent'anni, è stata presa dal premier pachistano Imran Khan, che parlando davanti al Parlamento ha annunciato per domani la riconsegna a New Delhi di Abhinandan Varthaman, il pilota fatto prigioniero ieri quando il suo Mig-21 è stato abbattuto. La decisione è stata presa come "segno di pace", ha affermato Imran Khan, che a riprova della sua buona volontà ha aggiunto di aver cercato a più riprese di parlare al telefono con il premier indiano Narendra Modi, evidentemente senza successo. Ma allo stesso tempo ha avvertito che Islamabad è pronta a rispondere con adeguate "rappresaglie" ad eventuali nuovi attacchi indiani. Le parti si sono accusate reciprocamente di nuovi bombardamenti di artiglieria e mortai durante la notte lungo la cosiddetta Linea di Controllo (Loc), il confine di fatto tra i territori del Kashmir sotto il controllo pachistano e indiano, ma non si segnalano vittime. Nel frattempo il ministro degli Esteri pachistano, Shah Mehmood Qureshi, ha detto di aver ricevuto da New Delhi il dossier su un attentato compiuto il 14 febbraio nel Kashmir indiano che ha ucciso almeno 40 militari e per il quale l'India ha accusato il Pakistan. "Esamineremo il dossier con il cuore aperto", ha promesso Qureshi. Che allo stesso tempo non ha risparmiato una stoccata a Modi, accusandolo, come del resto parte dell'opposizione indiana, di avere scientemente deciso di alzare il livello dello scontro per guadagnare consensi nel suo Paese in vista delle elezioni legislative in programma in primavera. "Voi - ha affermato il ministro pachistano - mettete a rischio la stabilità regionale in nome della politica". Imran Khan ha detto oggi di aver chiesto anche una mediazione della Turchia, mentre a Islamabad è atteso pure il ministro degli Esteri saudita Adel al Jubeir, dopo una visita che il principe ereditario Mohammad bin Salman ha compiuto recentemente in Pakistan e in India firmando contratti miliardari.

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