Estero

In Europa un 2018 nel segno di 'odio e discriminazione'

Per Amnesty International cresce l'intolleranza e si restringono gli spazi di libertà. Ma aumentano le proteste e l'attivismo del cittadino comune

(foto Ti-Press)
10 dicembre 2018
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In Europa il 2018 è stato caratterizzato "dall'aumento dell'intolleranza, dell'odio e della discriminazione, in un contesto di progressivo restringimento degli spazi di libertà per la società civile" e in cui "richiedenti asilo, rifugiati e migranti sono stati respinti o abbandonati nello squallore, mentre gli atti di solidarietà sono stati criminalizzati". Lo riporta Amnesty International nel documento 'La situazione dei diritti umani nel mondo. Il 2018 e le prospettive per il 2019'.

A guidare questa tendenza sono stati "Ungheria, Polonia e Russia mentre nel più ampio contesto regionale in stati come Bielorussia, Azerbaigian e Tagikistan vi sono stati nuovi giri di vite nei confronti della libertà d'espressione e in Turchia ha proseguito a espandersi un clima di paura".

Tuttavia, Amnesty sottolinea che in Europa "l'ottimismo è rimasto invariato e sono cresciuti attivismo e proteste: un coro di persone ordinarie dotate di una passione straordinaria chiede giustizia e uguaglianza".

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