Ex comandante della difesa di Srebrenica, era stato arrestato nel giugno 2015 in Svizzera

Un coro di proteste si è levato oggi nella Republika Srpska (Rs, entità a maggioranza serba di Bosnia) per la sentenza assolutoria del Tribunale di Sarajevo per Naser Oric, ex comandante della difesa di Srebrenica, teatro del genocidio, da parte dei serbi, di oltre ottomila musulmani nel luglio del 1995, che era accusato, assieme al suo compagno d'armi Sabahudin Muhic, dell'uccisione di 3 civili serbi nei villaggi intorno Srebrenica. "Se questa è la giustizia destinata al popolo serbo bosniaco - ha detto la presidente della Rs Zeljka Cvijanovic - allora non ci dobbiamo meravigliare se i serbi credono sempre meno nel futuro comune in Bosnia Erzegovina". "Questa sentenza - ha detto il presidente della organizzazione dei veterani di guerra 1992-95 Milomir Savcic - è la prova che non c'è giustizia per i serbi". E, secondo Branislav Dukic dell'organizzazione degli ex detenuti, i serbi dovrebbero cessare di finanziare la magistratura statale.
Fuori dal Tribunale di Sarajevo centinaia di sostenitori di Oric, in particolare le Madri di Srebrenica, hanno salutato il verdetto dei giudici, mentre un gruppo di serbi, scesi da un pullman ha mostrato uno striscione con la scritta "Tribunale bosniaco è uguale a Naser Oric". Dal canto suo Oric - che era stato arrestato nel giugno 2015 in Svizzera, più precisamente alla dogana di Thônex-Vallard (GE) - ha fatto le condoglianze ai familiari delle vittime e li ha ringraziati "per aver avuto la forza di dire ai giudici la verità, che cioè i loro cari sono caduti in combattimento".