Estero

Kering, chiusa l'inchiesta italiana

Il gruppo, proprietario della Luxury Good di Cadempino, è accusato dal pm milanese di una presunta evasione fiscale di 1,3 miliardi euro

(Archivio Ti-Press)
28 novembre 2018
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È chiusa l'indagine nei confronti del gruppo parigino Kering, proprietario della Luxury Good International Sa di Cadempino, da cui dipende  fra l'altro la Gucci, avviata  nel novembre dello scorso anno dal pm Stefano Civardi sostituto della Procura di Milano per una presunta evasione di 1 miliardo e 300 milioni di euro a partire dal 2010.

Il magistrato inquirente Stefano Civardi, nei giorni scorsi, ha inviato agli indagati, una ventina di manager attivi a Cadempino, l'avviso di chiusura delle indagini. La notizia è stata anticipate nelle scorse ore dall'agenzia Reuters, che ha ricevuto una dichiarazione dalla capogruppo Kering che si dice ''fiduciosa sulla correttezza del suo operato'', aggiungendo che sta ''collaborando attivamente con le autorità competente''.

Autorità che nel corso dell'inchiesta hanno ottenuto la collaborazione (rogatorie internazionali) di Svizzera, Olanda, Monaco, Gran Bretagna, Spagna, Singapore e Hong Kong. In questi Paesi sono stati sequestrati 80 milioni di euro, di cui una decina in Ticino. Fra gli indagati per omessa dichiarazione dei redditi ci sono l'attuale Ad Marco Bizzarri e i manager della Gucci Group di Cadempino, in quanto sospettati di essere presunti ''falsi Aire'', per pagare le tasse con le aliquote svizzere, molto più basse rispetto a quelle italiane.

Bizzarri risulta essere residente in un anonimo appartamento a Vico Morcote. Sul caso Kering nello scorso mese di marzo si era appreso che anche il Ministero pubblico della Confederazione aveva aperto un procedimento penale ''per i reati di riciclaggio di denaro e falsità in documenti''.

Dietro l'inchiesta, che si è sviluppata sull'asse Milano-Lugano-Parigi (qui la Kering è indagata per una presenta evasione di oltre 2 miliardi di euro) c'è una gola profonda, un ex manager di Kering il cui ruolo era quello di pianificare la posizione fiscale del gruppo. È Carmine Rotondaro, 43enne avvocato, nato a Cosenza, residente a Montecarlo, che ha un rapporto conflittuale con il gruppo francese. Sarebbe stato lui a portare la Guardia di finanza sulle tracce di Gucci. I difensori degli imputati hanno ora venti giorni per chiedere al magistrato inquirente di essere interrogati, una proroga delle indagini su eventuali nuovi fatti. Possono anche chiedere di essere ammessi ai riti alternativi (patteggiamento o abbreviato). Entro la fine dell'anno la richiesta di rinvio a giudizio.

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