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Condannato jihadista legato all'attentatore di Berlino

Abdel Salem Napulsi è stato ritenuto colpevole di autoaddestramento con finalità di terrorismo e condannato a 4 anni di carcere.

15 novembre 2018
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Prima condanna a Roma per un jihadista accusato di autoaddestramento con finalità di terrorismo. La giudice dell'udienza preliminare Alessandra Boffi, recependo le richieste del pubblico ministero Sergio Colaiocco, ha inflitto 4 anni di carcere a Abdel Salem Napulsi, arrestato nel marzo scorso a Roma e ritenuto collegato alla rete di fiancheggiatori dell'attentatore di Berlino Anis Amri. Il processo si è svolto con il rito abbreviato. La giudice ha, inoltre, disposto l'espulsione dall'Italia del cittadino palestinese di 38 anni al termine della pena.

Napulsi, che si trovava già in carcere per reati di droga, venne raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare insieme ad altre quattro persone (fermate tra Napoli e Caserta) nel corso di una operazione svolta dalla Digos di Roma e Latina. Secondo il capo di imputazione, il palestinese, dopo essersi radicalizzato, ha cercato in rete "istruzioni sull'uso di armi da fuoco, tra cui anche un lancia razzi" e nel deep web "la possibilità di acquistare mezzi di trasporto pesanti come camion o pick up idonei a montare armi da guerra, nonché a scaricare e visionare modalità di acquisto di armi finalizzati ad arrecare - è detto nel capo d'accusa - grave danno al Paese". Gli altri arrestati, accusati di falso per avere contraffatto alcuni documenti, sono attualmente sotto indagine a Napoli.

L'attentato di Berlino, ricordiamo,  è avvenuto il 19 dicembre 2016 e ha provocato 12 morti e 56 feriti tra gli avventori di un mercatino di Natale.

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