Estero

La Florida: il punto di partenza di diversi pacchi bomba

Emerge dalle indagini riguardante gli ordigni inviati a personalità critiche nei confronti di Donald Trump. Intanto impazza l'hashtag #MAGABomber

Un ordigno recapitato al quartier generale della CNN (foto: Keystone)
25 ottobre 2018
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Dalle indagini preliminari emerge come diversi pacchi bomba inviati a personalità molto critiche nei confronti del presidente americano Donald Trump sarebbero stati spediti dalla Florida: lo riportano i media americani citando fonti investigative.

L'incubo dei pacchi bomba: da Obama a De Niro

Intanto, su Twitter impazza l'hashtag #MAGABomber, con riferimento allo slogan 'Make America Great Again' coniato da Donald Trump. E anche gli ultimi della serie di pacchi bomba che tiene in ansia l'America sono indirizzati a chi non ha mai risparmiato critiche al tycoon: la star di Hollywood Robert De Niro e l'ex vicepresidente Usa Joe Biden, che vanno ad allungare una lista dove già compaiono i nomi di Hillary Clinton, Barack Obama, George Soros, Eric Holder, la deputata Maxime Waters e l'ex capo della Cia e commentatore della Cnn John Brennan.

Con i due inviati a Joe Biden, gli ultimi in ordine di tempo scoperti in un centro di smistamento della posta in Delaware, sale a dieci il numero complessivo dei plichi esplosivi ritrovati. L'ottavo è stato quello che ha causato un'altra mattinata di caos a Manhattan, spedito all'indirizzo di Tribeca dove si trovano la società di produzione di De Niro, la TriBeCa Production, e il ristorante di cui l'attore è proprietario, il Tribeca Grill.

E di pacchi sospetti ce ne potrebbero essere ancora altri in giro, avverte l'Fbi, mentre in tutto il Paese, a meno di due settimane dal voto per le elezioni di midterm, la psicosi terrorismo cresce.

La caccia all'Unabomber è aperta, anche se non è ancora chiaro agli investigatori se dietro a tutto quello che sta accadendo ci sia una sola persona o ci siano più persone. Ancora da stabilire poi se i congegni spediti siano realmente in grado di esplodere. Quello che appare oramai certo è che tutte le personalità nel mirino sono state negli anni costantemente nel mirino di quei gruppi dell'estrema destra che spesso sposano le tesi del presidente americano.

Non a caso Donald Trump è costretto a difendersi, accusato dai suoi detrattori di alimentare odio e violenza con la sua retorica incendiaria: "È vergognoso accusare il presidente" per i pacchi bomba, ha reagito la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders. Intanto dal tycoon arrivano segnali contrastanti. E mentre nelle dichiarazioni ufficiali parla di "attacco alla democrazia" e della necessità di "unificare il Paese", nei comizi e su Twitter continua ad usare parole di fuoco contro gli avversari politici e contro i media, accusati di generare rabbia con le loro fake news.

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