Estero

Foa, 'sono ancora in attesa di indicazioni'

Mentre L'Espresso rivela: suo figlio Leonardo è stato assunto nello staff del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Che rilancia il proprio candidato

2 agosto 2018
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Giornata di reazioni politiche all'indomani della bocciatura di Foa alla presidenza della Rai con il no della Vigilanza al candidato ex Ad del Corriere del Ticino (e già sostituito) voluto da Lega e Movimento Cinque Stelle. Il diretto interessato ha dichiarato: "Oggi ho informato i miei colleghi del consiglio di amministrazione - sottolinea Foa in una nota - che sono ancora in attesa di indicazioni dell'azionista e che nel frattempo continuerò, nel pieno rispetto di leggi e regolamenti, a coordinare i lavori del cda come consigliere anziano, nell'esclusivo interesse del buon funzionamento della Rai". "Voglio sottolineare - spiega ancora Foa - che in queste prime riunioni il clima all'interno del consiglio è stato ottimo, di confronto franco e leale con colleghi di grandissimo valore, e che lo spirito che ci unisce è quello di servizio per la più grande azienda culturale del Paese". 

Intanto oggi la stampa italiana rivela che Leonardo Foa, il figlio di Marcello scelto da Lega e Movimento 5 stelle come presidente Rai, è stato assunto nello staff comunicazione del ministro dell’Interno Matteo Salvini. A rivelarlo è lui stesso sul suo profilo Linkedin. Il giovane ha 24 anni e dal 2007 collabora con la società di Luca Morisi, che gestisce la comunicazione e l’immagine social del vicepremier.
 L’Espresso, dando la notizia, spiega che Foa junior si occupa della produzione e della condivisione dei contenuti del profilo Facebook di Salvini. Un lavoro che sarebbe iniziato ben prima della nascita del governo giallo-verde. Nell’articolo il settimanale pubblica anche una foto di Salvini con il suo staff presa dall’account Twitter del ragazzo, prima che il profilo diventasse privato.

E Salvini non molla

Nessun passo indietro su Marcello Foa. A dispetto delle barricate alzate da esponenti di spicco di Forza Italia sul suo nome, Matteo Salvini non cede sulla presidenza della Rai e non pare tentennare di fronte alle domande dei cronisti.

Il suo nome per la presidenza Rai resta quello di Marcello Foa? "Assolutamente sì". A costo di rompere con Berlusconi? "Io guardo al merito, guardo se una persona vale". "Mi devono dare una giustificazione valida per dire no – continua -. Se qualcuno mi contesta la professionalità, la bravura e la libertà di Marcello Foa, ne riparliamo, altrimenti per la presidenza il mio nome è lui". Parole e toni molti diversi da quelli di Silvio Berlusconi che parla di "centrodestra ineliminabile in Italia" e della necessità di "andare sempre d’accordo" e pare così dare credito alle indiscrezioni sulla sua non ostilità alla scelta di Foa, a differenza dell’umore che circola nel partito.

Dal canto suo il presidente designato e bocciato in Commissione di Vigilanza resiste al suo posto. "Sono ancora in attesa di indicazioni dell’azionista – sottolinea – e nel frattempo continuerò, nel pieno rispetto di leggi e regolamenti, a coordinare i lavori del cda come consigliere anziano".

Una posizione che alimenta le critiche di opposizione e sindacati, ulteriormente rafforzate dalle notizie, rivelate dall’Espresso, sulla presenza del figlio di Foa, Leonardo, nello staff di Salvini per curare la comunicazione sui social. Una vicenda che, secondo Fnsi e Usigrai, inficia l’autonomia del consigliere, che dovrebbe quindi dimettersi. Fonti del Viminale fanno sapere che Leonardo Foa è un giovane laureato, con master e trilingue e ha studiato la comunicazione social di Salvini nell’ambito del progetto di tesi e in questo modo ha cominciato a collaborare con lo staff del ministro. Il leader della Lega da parte sua assicura di non provare alcun imbarazzo.

Insomma è stallo sul futuro della tv pubblica. Il cda dovrebbe tornare a riunirsi entro mercoledì della prossima settimana in attesa che si trovi un’intesa politica. All’ordine del giorno ci saranno i diritti degli highlights del calcio e il contratto per Un posto al sole, ma la speranza a Viale Mazzini è quella di avere un vertice pienamente operativo prima della pausa estiva del Parlamento che inizia il 9 agosto. Il tempo stringe e non è escluso che la partita slitti a settembre, insieme ovviamente alle nomine alla guida dei tg.

Se così andasse bisognerà chiarire se il cda potrà andare oltre l’ordinaria amministrazione in questa fase. L’ufficio legale della Rai avrebbe rassicurato i consiglieri sull’operatività del consiglio, escludendo l’esistenza di un danno erariale che viceversa sussisterebbe in caso di inazione dell’organismo.

Il Pd chiede però una svolta immediata. "Se l’occupazione abusiva di Marcello Foa in Rai continuerà, siamo pronti a chiedere al Capo dello Stato di riceverci", avverte il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci. Mentre il capogruppo alla Camera Graziano Delrio chiede un incontro urgente ai presidenti delle Camere. Fnsi e Usigrai si dicono, inoltre, pronti a impugnare atti illegittimi del cda.

Foa non pare scomporsi e in un video su Facebook manda un messaggio ai giornalisti che lo cercano continuamente: "Sebbene molti continuino a provocarmi in ogni modo, io non cederò a queste provocazioni e attenderò con molta serenità e fiducia che l’azionista mi dica cosa sia opportuno fare. Dopo di che io mi adeguerò molto serenamente".

Gentiloni: "Salvini, l'Italia non ha bisogno di cercare guai”

"Dopo due mesi di Governo, l’unica cosa interessante del tweet di Salvini di oggi è che si trovava al Viminale, cosa che non gli capita spesso". Lo ha detto Paolo Gentiloni, ospite questa sera alla festa di Villalunga di Casalgrande (Reggio Emilia), criticando le politiche del Ministro dell’Interno. "Ho visto pochi giorni fa – ha aggiunto Gentiloni – che Salvini ha utilizzato la frase attribuita a Mussolini ’Molti nemici molto onore’. Mi ha scandalizzato non solo per il riferimento al Duce, ma perchè il Ministro dell’Interno, che è responsabile della nostra sicurezza, non può dire di essere in cerca di molti nemici, perchè in questo modo trasforma l’Italia in un paese che cerca guai, e noi non abbiamo bisogno di cercarli".

(Ansa/Red)

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