Estero

Accordo sul nucleare, il presidente iraniano Rohani in Svizzera

Ricevuto da Berset in un incontro ufficiale a Berna. I colloqui preceduti da una manifestazione di protesta per la visita di due giorni

2 luglio 2018
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Il presidente iraniano Hassan Rohani ha iniziato oggi la visita di due giorni in Svizzera. La delegazione è stata accolta con gli onori militari questo pomeriggio all’aeroporto di Zurigo dal presidente della Confederazione Alain Berset. I primi colloqui sono previsti già questa sera a Berna.

Alle 19.30 all’Hotel Bellevue Palace – nei pressi di Palazzo federale – Rohani s’intratterrà con Berset mentre parallelamente vi sarà un faccia a faccia tra il capo della diplomazia iraniana Mohammad Javad Zarif e il ministro degli esteri elvetico Ignazio Cassis.

Al centro degli incontri vi sono gli ultimi sviluppi riguardo all’accordo sul programma nucleare iraniano, ma anche le relazioni bilaterali. Berna e Teheran dovrebbero confermare le loro buone relazioni, proprio quando gli Stati Uniti hanno deciso di reintrodurre le sanzioni contro l’Iran e di ritirarsi da questa intesa sul nucleare.

La mattinata di domani sarà dedicata – sempre all’Hotel Bellevue Palace di Berna – a un forum sull’innovazione e industria nell’ambito alimentare e della sanità come anche a incontri ufficiali tra le delegazioni guidate rispettivamente da Rohani e Berset.

Ai colloqui parteciperanno anche i consiglieri federali Simonetta Sommaruga e Johann Schneider-Ammann. Quest’ultimo ha invitato Rohani a Berna nel 2016 quando si era recato a Teheran in qualità di presidente della Confederazione. Inizialmente era prevista la presenza anche di Ueli Maurer, ma il ministro delle finanze domani sarà a San Pietroburgo per assistere alla partita Svizzera-Svezia dei mondiali di calcio.

Proteste contro Rohani a Berna

Questo pomeriggio una cinquantina di persone originarie dell’Iran hanno dimostrato alla stazione di Berna per protestare contro la visita di Rohani in Svizzera. Già in precedenza, alcuni esponenti dell’opposizione "democratica e laica" iraniana che vivono nella Confederazione avevano inviato una presa di posizione contro la decisione del Consiglio federale di invitare il presidente iraniano.

Alle proteste si è aggiunta anche la voce di altri attivisti e "prigionieri politici" di origine iraniana che vivono nella Confederazione, che hanno condannato a loro volta l’invito di Rohani in Svizzera, considerandolo un "insulto al popolo iraniano".

Diversi temi in discussione

La visita di Rohani permetterà in particolare di stilare un primo bilancio del piano d’azione per il consolidamento delle relazioni bilaterali, adottato alla fine di febbraio del 2016, in occasione della visita a Teheran di Schneider-Ammann. Tale piano ha permesso in seguito di avviare o rilanciare dialoghi periodici in settori quali l’economia, le finanze, i diritti dell’uomo, la giustizia, la sicurezza nucleare e la migrazione.

Domani al termine delle discussioni è prevista la firma di diverse dichiarazioni d’intenti e accordi sulla cooperazione in materia di sanità e scienze, ha precisato alla Keystone-ATS il portavoce del Dipartimento federale dell’Interno (DFI) Peter Lauener.

Dopo la visita in Svizzera, Rohani si sposterà a Vienna, dove nel luglio 2015 aveva firmato l’accordo sul programma nucleare iraniano. L’Austria da ieri è presidente di turno dell’Unione europea per un periodo di sei mesi.

(Ats)

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