Estero

Sostenitori svizzeri dell'Isis fermati in Siria

Il Dipartimento federale degli affari esteri conferma la notizia. Le persone in questione non godono della protezione consolare

29 giugno 2018
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Alcuni sostenitori svizzeri dell’Isis sono stati fermati in Siria. La notizia, diffusa da diversi media, è stata confermata a Keystone-Ats dal Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae), che non ha voluto fornire precisazioni. Le persone in questione non godono della protezione consolare. Il Dfae ha indicato di essere al corrente del fatto che "alcuni cittadini svizzeri che in precedenza si trovavano nella zona controllata dallo Stato Islamico sono stati fermati in Siria". Il Dipartimento non ha per contro confermato quanto riferito da Tamedia/Newsnet e dall’emissione "10vor10" della televisione svizzerotedesca Srf, ovvero che tre donne e un bambino si troverebbero in detenzione presso le forze curde, per "questioni di protezione dei dati e della personalità". Da parte sua, il Ministero pubblico della Confederazione ha indicato a Keystone-ATS di aver avviato un procedimento penale contro le tre cittadine svizzere. In questo caso la Svizzera non può garantire protezione consolare: si tratta di un servizio che dipende da paese e paese. La Siria non lo prevede, precisa il DFAE. A chi ignora gli avvertimenti riguardo ai viaggi nel paese levantino non viene garantita alcuna protezione. Il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) ha finora recensito in totale 93 casi di persone partite dalla Svizzera che si sono recate o si trovano tuttora in zone di conflitto. Dal 2001 a oggi sono state stabilite 79 partenze verso la Siria e l’Iraq e quattordici verso la Somalia, l’Afghanistan e il Pakistan.

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