Estero

Crisi siriana; Stati Uniti con 'il colpo in canna e pronti a sparare'

Ambasciatrice Usa: 'L'attacco ha azzoppato il programma di armi chimiche siriano'. Francia pronta a iniziative diplomatiche per arrivare a una soluzione

Prima e dopo l'attacco, immagini diffuse dal Dipartimento della difesa statunitense
15 aprile 2018
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"Se la Siria userà ancora le armi chimiche, gli Usa sono "locked and loaded", ossia hanno il colpo in canna e sono pronti a sparare". Lo ha detto l’ambasciatrice americana all’Onu, Nikki Haley, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza Onu sulla Siria. "Quando il presidente Trump traccia una linea rossa, poi la sostiene", ha aggiunto, ribadendo di aver "dato alla diplomazia occasioni su occasioni". Per ora si è trattato di una sola ondata di raid aerei e di missili partiti dalle navi posizionate nelle acque del Mar Rosso, una pioggia di circa 100 colpi. E un’azione "limitata e proporzionata", mirata a colpire il cuore del programma di armi chimiche del governo siriano. "L’attacco di stanotte (ieri, ndr) ha azzoppato il programma di armi chimiche di Damasco, lo ha riportato indietro di anni e ha quindi indebolito la possibilità di futuri attacchi chimici da parte del regime di Assad", hanno spiegato i vertici del Pentagono, che a dispetto della versione di Mosca assicurano: "Ogni bersaglio scelto è stato colpito con successo". Dietro la guerra di parole tra Washington e Londra da una parte e Mosca dall’altra, appare però sempre più evidente come l’operazione della coalizione guidata dagli Usa sia stata in qualche modo "condivisa" con le autorità russe, di fatto informate sui target individuati per limitare i danni ed evitare incidenti. Intanto in Siria sono arrivati gli ispettori dell’Opac, l’organizzazione che vigila sul rispetto dei trattati sulle armi chimiche. Il loro lavoro per raccogliere prove dell’uso di gas da parte di Assad comincia in queste ore. Trump, Macron e May non hanno voluto aspettare, convinti che cloro e sarin a Duma lo scorso 7 aprile siano stati davvero usati dalle forze di Damasco.

La Francia, per contro, prenderà iniziative diplomatiche già nella giornata di domani all’Onu per cercare di arrivare a una soluzione della crisi siriana. Lo ha affermato il ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian, ore dopo gli attacchi di Washington, Parigi e Londra contro il regime da Damasco. "Prenderemo iniziative lunedì al Consiglio di sicurezza dell’Onu a New York e a Bruxelles, all’incontro dei ministri degli Esteri, per tracciare la tabella di marcia verso una soluzione pacifica con tutti coloro che vogliono" ha detto Jean-Yves Le Drian su TF1.

 

 

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