Europa e Usa contro la Russia: espulsi un centinaio di diplomatici

Tutti contro Putin. O meglio: Europa e Stati Uniti reagiscono di concerto alla vicenda dell'ex spia russa avvelenata nel Regno Unito con l'espulsione a raffica di 80 diplomatici. Sessanta sono stati allontanati da Trump, che ha pure ordinato la chiusura del consolato di Seattle, mentre Germania, Francia, Lituania e Polonia hanno proceduto all'allontanamento di quattro diplomatici ciascuno. Due sono stati invece invitati a lasciare l'Italia. L'Ucraina ne ha espulsi 13, mentre il Canada, per ora, 4. L'Estonia, dal canto suo, ha allontanato l'attaché militare di Mosca.

E il numero di funzionari russi allontanati potrebbe crescere nelle prossime ore, visto che "oggi già 14 Stati membri hanno deciso di espellere diplomatici russi". A dirlo è stato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, spiegando che "altre espulsioni non sono da escludere nei prossimi giorni e settimane".

Tra i 60 funzionari russi espulsi dagli Stati Uniti, anche 12 che sono stati identificati come "funzionari dell’intelligence" che hanno prestato servizio presso le Nazioni Unite a New York. Le persone interessate dal decreto di espulsione hanno ora sette giorni di tempo per lasciare gli Usa.

Mosca risponderà all’espulsione dei suoi diplomatici decisa dagli Stati Uniti e dai paesi europei. Lo afferma il ministero degli Esteri citato da Interfax. Londra, prosegue il ministero, sul caso Skripal ha assunto una posizione "ipocrita e zeppa di pregiudizi". Di più. In una nota pubblicata sul proprio sito internet, il ministero afferma come "Gli alleati di Londra non hanno a disposizione informazioni complete sul caso Skripal e seguono ciecamente il principio dell’unità euro-atlantica a spese del buon senso, delle buone norme di dialogo interstatale e del diritto internazionale".