Ai tempi di Nixon lo 'scoop' l'aveva fatto il Washington Post. Al seguito di Trump è toccato al New York Times. Essere a due passi dalla 'steak house' frequentata da due avocati del presidente Usa ha fruttato l'esclusiva. 'I legali di Trump litigano su quanto collaborare con l’inchiesta sul Russiagate', questo il titolo dell'articolo uscito a firma del capo dell’ufficio di Washington del giornale, Peter Baker e di Kenneth Vogel. Quest’ultimo è il reporter che ha origliato la conversazione dei legali di Trump, Ty Cobb e John Dowd, seduti al tavolo vicino.
"C’è un avvocato della Casa Bianca che è una spia del consigliere legale McGahn", dice Cobb a Dowd, secondo quanto ha ascoltato il giornalista. Ulteriori indagini della squadra del Times hanno messo in luce il quadro di tensioni tra chi vorrebbe trasparenza con l’inchiesta per farla finita al più presto e chi "non ci sta e ha un paio di documenti in cassaforte", come ha confidato l’avvocato al suo commensale. Secondo quanto ha riferito il Times, l’insolita fuga di notizie non è andata a genio né a McGahn né al nuovo capo di gabinetto di Trump: John Kelly.