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Naufragio Lago Maggiore, lo skipper: ‘Ignaro degli 007 a bordo’

L'uomo ha affermato di aver ricevuto l'ingaggio da un carabiniere per conto di presunti turisti olandesi e di averlo saputo solo in un secondo momento

(Foto: Vigili del Fuoco)
20 luglio 2023
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Lo skipper dell'imbarcazione vittima del naufragio del 28 maggio sul Lago Maggiore, di fronte a Lisanza, in cui morirono quattro persone, afferma di non essere stato a conoscenza, fino all'ultimo momento, della presenza a bordo di agenti dei servizi segreti italiani e israeliani. È quanto trapela dall'interrogatorio dinnanzi al giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio, riportato dal portale VareseNews.

L'uomo avrebbe ricevuto l'ingaggio per la gita da un carabiniere per conto di presunti turisti canadesi. A suo carico, al momento, è stato emesso un divieto di espatrio e l'obbligo di firma, che da quotidiano è stato ridotto a due volte la settimana dopo il colloquio con il magistrato. Provvedimenti cautelari motivati dal fatto che, secondo quanto ha rivelato l'agenzia Agi, aveva presentato alla questura una richiesta per ottenere il passaporto per andare a trovare la figlia di sua moglie, morta nel naufragio.

All'indagato viene contestato il fatto di aver imbarcato 23 persone su una barca omologata per 15 e non provvista di giubbotti di salvataggio per tutti. Le perizie affidate a consulenti nominati dalla Procura e dai familiari di una delle vittime dovranno accertare se il lasso di tempo in cui si è consumata la tragedia, pochi secondi secondo quanto dichiarato dallo skipper agli inquirenti, avrebbe comunque reso inutile la presenza a bordo dei dispositivi di salvataggio.

Continuano anche le verifiche sull'eventuale presenza di modifiche alla struttura dell'imbarcazione.

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