Confine

Provincia di Como nella ‘top ten’ in materia di contrabbando

Molti i sequestri di orologi delle grandi marche svizzere

(Keystone)
2 novembre 2021
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Non sorprende il fatto che la provincia di Como in materia di contrabbando sia nella ‘top ten’ elaborata dal quotidiano economico milanese ‘Il Sole 24 Ore’. Una dettagliata analisi ha portato alla pubblicazione dell’indice di criminalità del 2020 nelle 106 province italiane. Quella lariana occupa la decima posizione nella classifica guidata da Napoli – e non poteva essere diversamente in quanto il contrabbando, soprattutto di sigarette, continua a essere nel Dna della città partenopea –.

Como in quanto a traffici illeciti continua a fare i conti con la vicinanza con il Canton Ticino. Il contrabbando di cui si parla non è più quello che ha caratterizzato i commerci di frontiera, come la storica stecca di Marlboro. Da qualche anno a questa parte vanno di moda gli orologi delle grandi marche svizzere. Quella che spicca è Rolex, che piace soprattutto ai cinesi, come dimostrano infatti i ripetuti sequestri effettuati dalla Guardia di finanza alle dogane di Brogeda e Ponte Chiasso.

Scorrendo i dati forniti dal quotidiano milanese sorprende il fatto che in materia di riciclaggio di denaro sporco Varese superi, e non di poco, Como, che sino a una mezza dozzina di anni fa – e per decenni – ha guidato la classifica nazionale in materia di sequestri di valuta. Anche in fatto di riciclaggio di soldi sporchi si ha conferma che entrambe le province pedemontane aggrappate alla ramina fanno i conti con la vicinanza del Canton Ticino, soprattutto con Lugano, piazza finanziaria che continua a essere attrattiva per criminalità organizzata ed evasori fiscali.

Nell’annuale classifica de Il Sole 24 Ore si scopre che nel 2020 in provincia di Varese sono state presentate 53 denunce ogni 100mila abitanti, mentre a Como erano 20. Varese occupa la settima posizione, mentre Como la 19esima. Al di là delle due tipologie di reato, che per Como e Varese sono significative in quanto dovute alla vicinanza con il Canton Ticino, lo studio del quotidiano economico milanese propone altri dati che meritano attenzione. Innanzitutto, emerge che nel Comasco lo scorso anno c’è stato un significativo calo (meno 20 per cento) di delitti, commessi o denunciati, dovuto principalmente al lockdown. Nella classifica generale, redatta in base a 18 tipologie di reati, Como occupa la 91esima posizione su 106 province. Il capoluogo lariano, comportandosi come un gambero rispetto al 2019, ha perso una ventina di posizioni. E ciò è un riscontro positivo. Non altrettanto bene è andata a Varese che fermandosi a quota 49 ha peggiorato di 10 punti la propria posizione in classifica.

In sensibile calo lo scorso anno in provincia di Como i furti in abitazione, un reato odioso in quanto genera insicurezza nella gente. Un dato che non sta nel lavoro de Il Sole 24Ore, ma che arriva dalla Questura di Como, è pure interessante: nel primo semestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2020, i delitti consumati o denunciati sono cresciuti del 16,2 per cento. L’effetto lockdown è svanito, finito nel nulla, per cui anche se rispetto a qualche anno fa l’allarme criminalità in provincia di Como è meno acuto, non è comunque ancora il tempo di calare la guardia.

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