Confine

Bulgarograsso e il Ticino piangono don Franco Clerici

I funerali del parroco si terranno domattina alle 10.30 nella chiesa del suo paese natale

Fu attivo anche a Arzo, Meride e Tremona
(Ti-Press)
8 gennaio 2021
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"Lascia il ricordo di un presbitero schietto e sincero, che sapeva leggere con attenzione i cambiamenti culturali in atto, a diversi livelli, adeguando con sapienza la sua azione pastorale, luminosa di semplicità e di accoglienza". È il cordoglio della Diocesi di Lugano per la morte di don Franco Clerici, sacerdote comasco, parroco in Ticino, deceduto giovedì a 83 anni nella Rsa Fatebenefratelli di Solbiate con Cagno, dove era ospite da qualche anno. I funerali saranno celebrati domani mattina, sabato, alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di Bulgarograsso, suo paese natale. Don Clerici a 13 anni era entrato nel seminario di Lugano dove, nel 1963 all'età di 23 anni, fu ordinato sacerdote, grazie ad una dispensa del Papa, poiché non aveva ancora 25 anni. Nell'agosto del '63 fu nominato parroco di Sonogno e di Frasco. Negli anni 1964-1965 lo troviamo assistente del Collegio Papio di Ascona. In seguito vicario a Tesserete (1965), Locarno (1966) e Solduno (1968) e docente di religione alla Magistrale. Nel 1970 assume la cura pastorale di Bignasco e Brontallo e anche di Menzonio. Nel 1975 si trasferisce a Friburgo, per ricoprire l'incarico di docente del Collège Champitet di Pully. Sono gli anni in cui esce da confini svizzeri per andare due volte in America Latina e un volta in Ruanda. Nel 1987 viene nominato cappellano dell'Ospedale Civico di Lugano, per poi nel 1991 vedersi assegnare la cura pastorale di Arzo, Meride e Tremona. Nel 2000 torna a casa, rientrando a Bulgarograsso, rendendosi disponibile a collaborare con i parroci della zona. Anni in cui nel periodo estivo lo troviamo impegnato, come cappellano, nel convento delle suore di clausura a Nizza. «Un sacerdote attento e sensibile agli anziani, ai malati e alle persone fragili» il ricordo di Fabio Chindamo, sindaco di Bulgarograsso, dove fra coloro che lo piangono ci sono anche gli alpini. «Con noi ha sempre condiviso i nostri ideali, spirito di corpo e appartenenza: di lui di resterà la meravigliosa campana che ci ha regalato» ricorda Massimo Ferrari, capogruppo degli alpini del paese natale di don Franco.

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