Inflazione? Ne basta poca per soffrirne. Anche solo un moderato aumento può avere rapidamente un impatto sul tenore di vita della popolazione, in particolare nelle fasce salariali più basse, afferma il presidente della direzione generale della Banca nazionale svizzera (Bns) Thomas Jordan.
“È sufficiente un po’ di rincaro per vedere rapidamente gli effetti negativi, soprattutto per i lavoratori a basso reddito”, ha detto il 61enne in un intervento al Swiss Media Forum in corso a Lucerna, una riunione annuale a cavallo fra economia, politica e giornalismo organizzata da quattro grandi case editoriali elvetiche (Ch Media, Nzz, Ringier e Tx Group), dall’ente radiotelevisivo Srg Ssr e dall’associazione degli editori svizzeri, a cui fanno capo anche operatori più piccoli del ramo. A suo avviso è quindi “estremamente importante” che la Bns adempia al suo mandato di stabilità dei prezzi.
Per quanto riguarda il mancato versamento di contributi ai Cantoni e alla Confederazione lo specialista con dottorato all’Università di Berna e studi a Harvard (Usa) ha sostenuto che il principale apporto della Bns al benessere del Paese è fornire stabilità. “Le elargizioni sono solo un sottoprodotto”, ha argomentato il dirigente, aggiungendo che questo è stato ben spiegato ai Cantoni.
Interrogato sui piani per l’eventuale introduzione di una versione digitale del franco, Jordan ha affermato che tale soluzione potrebbe avere senso per il sistema finanziario. La Bns è però cauta nell’introdurla per il grande pubblico, perché cambierebbe radicalmente il sistema attuale. L’istituto non ne vede la necessità, anche perché considera sufficienti le attuali opzioni digitali, come i pagamenti attraverso carte o Twint. ATS