Economia

Il mercato dell’auto ha ingranato la sesta

Cumulando i primi otto mesi del 2023 si arriva a un totale di 161'328 vetture nuove, il 14% in più dello stesso periodo dell'anno scorso

In sintesi:
  • Si è di fronte alla dodicesima progressione mensile consecutiva
  • Le propulsioni alternative sono arrivate a una quota di mercato del 59%
In vettura
(Keystone)
1 settembre 2023
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Un'economia sempre più in ripresa: in agosto sono entrate, infatti, in circolazione 18'977 vetture nuove in Svizzera, il 16% in più dello stesso mese del 2022, anno che era stato peraltro caratterizzato da problemi di fornitura. Si è di fronte alla dodicesima progressione mensile consecutiva, emerge dai dati diffusi dall'associazione degli importatori Auto-Svizzera.

Complessivamente le propulsioni alternative sono arrivate a una quota di mercato del 59% (47% nell'agosto 2022), con in primo piano l'ibrido normale (27%) e l'elettrico (23%), davanti all'ibrido plug-in (9%). La vettura a benzina è al 32% e il diesel al 9%. Invariata al 50% è la quota di 4x4.

Cumulando i primi otto mesi del 2023 si arriva a un totale di 161'328 vetture nuove, il 14% in più dello stesso periodo dell'anno scorso. Di queste 89'293 (cioè il 55%) avevano propulsioni alternative.

I segnali sono a prima vista positivi, ma uno sguardo più in profondità mostra le sfide con cui è attualmente confrontata l'industria automobilistica elvetica, si legge in una nota. Dopo otto mesi nel 2019 e nel 2018 il numero di nuove immatricolazioni superava infatti già la soglia delle 200'000 unità.

Il nodo dell'elettromobilità

C'è poi il problema dell'elettromobilità. "Sebbene i politici vogliano vedere i veicoli elettrici sulle nostre strade per raggiungere gli obiettivi climatici, lo stesso mondo politico sta peggiorando un passo dopo l'altro le condizioni quadro per la mobilità elettrica", si rammarica Peter Grünenfelder, da inizio agosto presidente di Auto-Svizzera, citato nel comunicato. "Controproducente è il piano del Consiglio federale di reintrodurre un dazio industriale estendendo l'imposta sugli autoveicoli del 4% ai veicoli elettrici a partire dal 2024: questo frenerà l'ulteriore crescita".

Anche la continua insicurezza dell'approvvigionamento, l'insufficienza delle infrastrutture di ricarica e l'aumento dei prezzi dell'elettricità nel mercato dominato dallo Stato difficilmente porteranno a un aumento della domanda di vetture elettriche, osserva Grünenfelder. "Al contrario, l'erosione delle condizioni quadro politiche sta avendo un effetto frenante sulla domanda del settore, come percepiamo sul mercato, soprattutto tra i clienti privati".

Come sempre, interessante è stilare una classifica dei singoli marchi: primeggia Volkswagen (circa 17'300 vetture vendute fra gennaio e agosto), davanti a Skoda (13'600), Audi e Bmw (entrambe 13'200), nonché Mercedes; già più staccata è Toyota (9'100), seguono poi Seat/Cupra (8'000), Ford (6'900) Tesla e Renault (entrambe 5'600), Hyundai (5'500), Dacia e Volvo (entrambe 5'000), e Kia (4'300); tutti gli altri non raggiungono quota 4'000.

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