Economia

Da rosso a rosaceo il deficit di finanziamento elvetico

Buone notizie dalle finanze federali: dai 4,8 miliardi preventivati, il debito previsto si riduce a 1,5 miliardi di franchi

Buone nuove sotto la cupola di Palazzo federale
(Keystone)
16 agosto 2023
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Il deficit di finanziamento della Confederazione per quest'anno dovrebbe attestarsi a 1,5 miliardi invece dei 4,8 miliardi preventivati, stando a una prima proiezione. I 4 miliardi messi a disposizione per un eventuale piano di salvataggio per il settore dell'energia elettrica non saranno infatti verosimilmente utilizzati, in compenso mancheranno 2 miliardi di distribuzione di utili della Banca nazionale, ha annunciato oggi, mercoledì 16 agosto, il Consiglio federale.

Nel bilancio ordinario risulta un lieve deficit di finanziamento strutturale (53 milioni invece di 194 milioni). Sia le entrate, sia le uscite dovrebbero essere più basse rispetto al preventivo. Le entrate dell'imposta preventiva risultano inferiori a causa dei minori introiti degli anni precedenti mentre quelle dell'imposta federale sono state corrette al rialzo grazie al buon risultato dei conti dell'imposta sull'utile dello scorso anno e alla forte crescita economica nominale nell'anno fiscale 2022.

Nel complesso, le uscite saranno di 0,4 miliardi inferiori al previsto. Lo sgravio risultante dai crediti a preventivo non utilizzati (i cosiddetti residui di credito) dovrebbe essere più elevato rispetto agli aumenti di credito effettuati durante l'anno. I residui di credito sono stimati complessivamente a 2,1 miliardi, ossia al 2,6% dei crediti a preventivo, una percentuale più bassa rispetto alla media degli ultimi 10 anni (3,3%). Le aggiunte e sorpassi di credito ammonteranno presumibilmente a 1,7 miliardi.

Le uscite straordinarie risultano nettamente inferiori (1,2 miliardi contro 5,7 miliardi a preventivo) dato che il piano di salvataggio per il settore dell'energia elettrica non sarà probabilmente attuato. Si prevede anche una riduzione delle uscite per l'aiuto sociale destinato ai profughi ucraini (1,1 miliardi invece di 1,7 miliardi).

Le entrate straordinarie dovrebbero ammontare a 0,3 miliardi, invece degli 1,6 preventivati. Si tratta, da un lato, dei proventi della privatizzazione di Ruag International Holding Sa (200 milioni) e, dall'altro, delle entrate incassate dal premio di rischio (61 milioni) per i mutui a sostegno della liquidità erogati dalla Banca nazionale a Credit Suisse e garantiti dalla Confederazione, che nel frattempo sono stati rimborsati, precisa il comunicato. La differenza è dovuta alla mancata distribuzione supplementare dell'utile della Banca nazionale iscritta a preventivo a titolo straordinario (2,0 miliardi, di cui 1,3 miliardi a titolo straordinario).

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