Economia

L'edilizia rallenta ma non è ancora crisi

In forte calo il numero dei permessi di costruzione nel settore abitativo. Per il Credit Suisse non si tratta di una una svolta

I progetti immobiliari, in tutta la Svizzera, non mancano di certo (Ti-Press)
16 settembre 2019
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Il recente forte calo del numero di permessi per nuove abitazioni plurifamiliari indica una flessione dell’attività edilizia in Svizzera, che negli ultimi anni è stata molto sostenuta. Secondo Credit Suisse, tuttavia, non si può ancora ipotizzare che il boom dell’edilizia residenziale stia cominciando a perdere vigore.

Negli scorsi trimestri, il numero di autorizzazioni di costruzione per appartamenti in affitto o di proprietà è diminuito drasticamente. Negli ultimi dodici mesi il calo, su base annua, è stato del 14,7%, scrive la banca in uno studio pubblicato oggi.

Trarre la conclusione che l’edilizia residenziale abbia superato il suo apice e stia ora seguendo una fase di correzione a lungo termine è tuttavia ingannevole. Il rallentamento è molto meno pronunciato di quanto suggeriscano le licenze edilizie.

Credit Suisse cita al riguardo l’elevato numero di grandi progetti di costruzione avviati in agglomerati come Zurigo e Ginevra, interessati però da notevoli ritardi dovuti a requisiti di pianificazione e interessi divergenti tra autorità, costruttori, ambientalisti e residenti. Se queste domande pendenti, come presumibile, saranno approvate il numero di nuovi appartamenti sul mercato nei prossimi anni è destinato a diminuire solo leggermente. Il recente declino dei permessi di costruzione di case plurifamiliari non deve quindi essere visto come una svolta nell’edilizia residenziale, osserva Credit Suisse.

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