Economia

Trump alza il tiro, dazi del 10% su 300 miliardi di merci cinesi

Nonostante definisca 'costruttivi' gli ultimi colloqui del negoziato commerciale, annuncia via Twitter una nuova raffica di dazi sull'export made in China

Una mossa caduta come una bomba sui mercati (Keystone)
2 agosto 2019
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Il presidente statunitense Donald Trump alza il tiro con Pechino e, nonostante definisca "costruttivi" gli ultimi colloqui del negoziato commerciale, annuncia via Twitter dal primo di settembre una nuova raffica di dazi del 10% sui restanti 300 miliardi di dollari di merci e prodotti cinesi importati in Usa, dopo quelli al 25% su 250 miliardi di export made in China. Una mossa caduta come una bomba sui mercati: il petrolio ha perso il 6% a New York e i principali indici borsistici di Wall Street sono andati in rosso. Ma il tycoon ha deciso di usare questa ulteriore leva di pressione per accelerare trattative che vanno a rilento e promesse non mantenute. 



"I nostri rappresentanti sono appena tornati dalla Cina dove hanno avuto colloqui costruttivi legati al futuro accordo commerciale. Pensavamo di avere un accordo con la Cina tre mesi fa ma purtroppo ha deciso di rinegoziarlo prima di firmarlo", si lamenta il presidente. Poi rincara la dose: "Più recentemente la Cina aveva concordato di acquistare prodotti agricoli dagli Usa in grande quantità ma non lo ha fatto. Inoltre il mio amico presidente Xi aveva detto che avrebbe fermato la vendita di Fentanyl in Usa ma questo non è mai avvenuto e molti americani continuano a morire!", prosegue, annunciando quindi le nuove tariffe. "Non vediamo l'ora di continuare il nostro dialogo positivo con la Cina su un accordo commerciale completo e penso che il futuro tra i nostri due Paesi sarà molto luminoso", conclude con tono apparentemente sarcastico. 


In realtà il tycoon teme che Pechino giochi a prendere tempo, confidando in una sua posizione più conciliante in piena campagna elettorale - quando dovrà rendere conto delle sue promesse - o nella vittoria di un candidato democratico alle presidenziali del 2020. Lo ha ripetuto anche oggi: "Cina, Iran ed altri Paesi stranieri stanno guardando ai candidati democratici e 'sbavando' per la piccola prospettiva di poter trattare con loro in un futuro non troppo distante. Vorrebbero poter spennare i nostro amati Stati Uniti come non mai prima". 


E nei giorni scorsi aveva lanciato anche una minaccia a Pechino, sempre su Twitter: "probabilmente aspettano le nostre elezioni per vedere se ottengono uno di quei poveracci dei democratici come l'addormentato Joe (Biden, ndr)" ma "il problema è che se e quando vincerò, l'accordo che otterranno sarà molto più duro di quello che stiamo negoziando ora...o non ci sarà nessun accordo affatto". Un 'no deal' che accrescerebbe le ripercussioni di quello sulla Brexit, con ripercussioni sui mercati mondiali. 
Una delle cose che più sta irritando Trump è il mancato acquisto di prodotti agricoli americani, in particolare di soia, fondamentale per mantenere il consenso elettorale tra gli agricoltori. E Pechino lo sa bene. I negoziati proseguiranno a Washington il mese prossimo ma il rischio è che col passare del tempo essi siano sempre piuù condizionati da logiche elettorali. 
La Cina non ha ancora reagito ma, proprio poco prima dell' annuncio dei nuovi dazi, da Bangkok il ministro degli Esteri cinese Wang Yi aveva definito l'ultimo round di negoziati "un importante passo avanti", secondo media cinesi. "Riteniamo che fintantoché le due parti conducono consultazioni sulla base del principio di parità e di mutuo rispetto e affrontano le reciproche preoccupazioni, potranno raggiungere un accordo vantaggioso per entrambe le parti, che non servirà solo gli interessi della Cina e degli Stati Uniti, ma anche quelli dei Paesi di tutto il mondo", aveva aggiunto prima di incontrare il segretario di stato Usa Mike Pompeo, a margine della riunione dei ministri degli esteri dell'Associazione delle Nazioni del Sudest asiatico (Asean). 


La reazione cinese: 'contromisure se gli Usa metteranno i nuovi dazi'

La Cina "dovrà prendere contromisure se gli Usa metteranno nuovi dazi sui prodotti cinesi": lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying. 

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