Economia

Gli svizzeri sono i più ricchi ma anche i più indebitati

Guidano la classifica mondiale dei patrimoni finanziari e sono anche tra i primi per debito pro capite

26 settembre 2018
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Grazie al boom delle Borse, a livello globale i ricchi sono diventati ancor più ricchi: i patrimoni finanziari lordi delle economie domestiche sono saliti del 7,7% a 168’300 miliardi di euro (circa 188mila miliardi di franchi) nel 2017. La Svizzera registra la crescita più forte dal 2009 (+5,9% a 2’210 miliardi di euro, circa 2’480 miliardi di franchi) riconquistando dopo un anno di pausa il primato di nazione più benestante del mondo – davanti a Stati Uniti, Svezia e Olanda – con una ricchezza netta pro capite di 173’990 euro (195’217 franchi). A titolo di paragone, l’anno scorso gli oltre otto milioni di svizzeri disponevano complessivamente di un patrimonio superiore a quello dei 46 milioni di spagnoli (circa 2’412 miliardi di franchi) o dei 210 milioni di brasiliani (circa 2’188 miliardi di franchi).

Il tasso di crescita elvetico si è collocato nettamente al di sopra della media dell’Europa occidentale (3,9%); solo Norvegia e Svezia hanno mostrato, entrambe con un 6,1%, una crescita patrimoniale più alta, indica l’assicuratore tedesco Allianz nella sua nona edizione del ‘Global Wealth Report’, che analizza la situazione patrimoniale e debitoria delle famiglie in oltre 50 paesi.

Nonostante l’inasprimento delle tensioni politiche, viene affermato, il 2017 si è rivelato un anno quasi perfetto per gli investitori: la ripresa successiva alla crisi finanziaria ha fatto registrare una crescita dell’economia a livello mondiale, con un forte sviluppo dei mercati finanziari e soprattutto di quelli azionari. “Il 2017 è stato un ottimo anno per i risparmiatori, ma segna anche la fine inderogabile dell’era post-crisi. Sono finiti i tempi delle politiche monetarie di enorme espansione che generavano sui mercati finanziari un andamento di crescita costante e pressoché privo di oscillazioni.

I segnali lasciano presagire una tempesta: tassi di interesse in aumento, conflitti commerciali e una politica sempre più populista generano tensioni e turbolenze. I primi mesi di quest’anno ne sono stati un’anticipazione”, sostiene il capo economista di Allianz Michael Heise. Nel contempo il tasso di crescita del debito delle economie domestiche svizzere ha mostrato un rallentamento (+2,6% dopo un +3% nel 2016) a 738 miliardi di euro. Solo i danesi e gli australiani hanno debiti più alti (132,1% e 131,2%).

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