Economia

‘Investimenti a lungo termine, nessun pericolo per i posti di lavoro’

Air China punta su Zurigo
12 giugno 2017
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Felix Sutter, esperto di Asia alla Pwc e presidente della Camera di commercio Svizzera-Cina, quali sono i settori prediletti dalle aziende cinesi che investono in Svizzera?

Alta tecnologia, chimica agroalimentare e generi alimentari. Le imprese svizzere sono diventate molto interessanti per quelle cinesi. In Cina l’industria evolve in fretta, e aumenta anche l’interesse per l’automatizzazione dei processi industriali e le nuove tecnologie. In passato molte ditte svizzere fornivano tecnologia. I cinesi si sono però resi conto che è più vantaggioso investire nelle imprese svizzere, anziché acquistare questo tipo di beni. Così integrano anche una cultura aziendale svizzera nel loro processo di produzione. Il fenomeno può creare insicurezza. Ma le aziende cinesi si comportano come un normale investitore: il management rimane in Svizzera, e la cultura imprenditoriale è quella elvetica.

L’accordo di libero scambio Svizzera-Cina ha portato i risultati sperati?

L’accordo è relativamente nuovo, per cui bisogna avere un po’ di pazienza. Si può dire però che sin qui è un successo. Le esportazioni svizzere verso la Cina sono cresciute sensibilmente. Ciò non è stato il caso per altri Paesi, non legati alla Cina da accordi di libero scambio. L’Ue, ad esempio, non ha nemmeno iniziato una trattativa per un accordo simile. La Svizzera non ha concorrenti in quest’ambito.

Gli investimenti cinesi: un rischio per i posti di lavoro in Svizzera?

No. L’investitore cinese pensa a lungo termine e apprezza molto la qualità svizzera. Inoltre la Svizzera e i suoi prodotti hanno un’ottima reputazione in Cina. Un investitore cinese che produce prodotti svizzeri e li esporta in Cina può solo guadagnarci. Non esiste quindi il rischio di delocalizzazione. Direi persino che è un vantaggio per le aziende svizzere: il mercato cinese ha infatti un notevole potenziale di sviluppo. È chiaro: ci sono buoni investitori e altri meno affidabili. Per ora però in Svizzera osserviamo un trend assolutamente positivo, che non mette in pericolo i posti di lavoro.

Dall’arrivo della China Construction Bank (Ccb), in Svizzera si possono effettuare transazioni in Renminbi (Rmb). Come vede questa possibilità?

La Ccb è molto soddisfatta. Tant’è vero che anche un’altra banca cinese pensi di insediarsi qui. Anche per le imprese svizzere in Cina è un grande passo avanti: possono convertire i franchi in Rmb senza intermediari. Ciò diminuisce costi e fattori di rischio. Lo sviluppo nel settore è un successo. E c’è un grandissimo potenziale per le transazioni in Rmb.

Da mercoledì scorso è stato ripristinato il collegamento diretto di Air China tra Zurigo e Pechino. A chi è rivolto maggiormente, ai turisti o agli uomini d’affari?

Il fatto che Air China abbia ripristinato il volo verso Zurigo ha probabilmente due retroscena. Il primo: il 2017 è l’anno del turismo tra Svizzera e Cina, e questo potrebbe avere – nei prossimi anni – un effetto positivo a livello di pernottamenti di turisti cinesi in Svizzera. Il secondo: c’è stato un miglioramento dei rapporti economici tra i due Paesi, il che ha anche creato la necessità di un collegamento diretto fra i due paesi per gli uomini d’affari che fanno la spola tra Svizzera e Cina per ragioni professionali.

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