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Da ormai vent'anni ‘L’è Tütt Folklor’

Dal brindisi tra Julien Garbani, Elia Gamboni e Attilio Rizzoli è nata l'etichetta ticinese, una delle storie più longeve delle nostre valli

Quattro lustri di musica
26 luglio 2023
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Antefatto: il 30 marzo del 2003, festa della donna e compleanno della genitrice di uno di loro, al tavolo di un bar o forse di un grotto si incontrano tre personaggi: Julien Garbani, Elia Gamboni e Attilio Rizzoli. Tre vallerani. Uno dall’Onsernone e due dalle Centovalli che decisero, come nelle migliori tradizioni, di fondare una band, Brigata Resistenza. 20 anni dopo, Il 2023 segna un passo importante nella musica ticinese. Compie infatti 20 anni una delle più longeve storie delle nostre valli: L’è Tütt Folklor Records. Etichetta discografica fondata proprio brindando a quel tavolo e che ha proseguito a propagare le emanazioni musicali dei tre e di molti altri musicisti lungo un’intera carriera. Principalmente Insomnia Isterica, progetto grind core autori di ben 31 uscite fra dischi e nastri, spesso in condivisione con gruppi di tutto il mondo, ma anche le suite noise dei Mulo Muto e gli esperimenti delle diverse versioni di Huere Giulio. Un universo dove confluisce musica ostica e bizzarra, nella quale si percepisce passione, impegno e fantasia. Del resto se dieci anni fa riuscirono a organizzare un festival facendo il tutto esaurito con un parterre di ben sedici gruppi al CSOA Molino di Lugano, uno zoccolo di appassionati e curiosi gli si è decisamente creato intorno.

Nella loro sterminata produzione vorrei citare tre dischi, per dare luce a lavori curati nell’aspetto, nel suono e nell’ideazione che sarebbe un peccato farsi sfuggire.

‘Ivresse & Enfer’ dei friborghesi Tuer, Lp che non arriva ai 12 minuti di lunghezza, sulla grigia copertina un combattimento fra scheletri che sembra riportare alle Totentanz del 1300. Ma una volta appoggiata la puntina quel che ci rimane, nelle nove tracce, è solo disperazione e rumore. Un disco Grind Core, come quello che insegnavano i Napalm Death negli anni ’80 e che, come nomea vuole (to grind: macinare, polverizzare) fa sfacelo delle sette note, fra le quali si percepisce una voce femminile impastata con la pioggia di note, voce che invoca maggior rumore ancora, a stremarci.

‘IV’ dei Convulsif è invece il quarto album di un progetto vodese che si propone con una formazione alquanto bizzarra a livello strumentale: Basso e batteria per quanto riguarda la ritmica, clarinetto, violino, elettronica e voce a ornare il tutto, per una musica pesante che prende forma ondivaga e trasversale, fino a stringerci nelle proprie viscere. In ‘DEMO MMXVIII’ dei Tésin abbiamo invece il Black Metal scandinavo che si incontra con le zone più verdi e scure del nostro cantone, in deflagrazioni continue che saturando i nostri padiglioni auricolari ci mettono a confronto con termini come sconforto e fastidio, spesso sottovalutati ma che dimostrano come una relazione di fronte al suono possa essere vitale e positiva.

Sono solo alcuni esempi della mole di suono prodotta in questi anni da L’è tütt un folklore, rappresentativi della forza e dell’ampiezza della proposta artistica. L’importante, per citare gli antichi vangeli del Nemo Propheta in Patria, è che queste realtà vengano ascoltate anche qui, così come lo sono nel resto del mondo. Ignorarla sarebbe un peccato e credetemi, basteranno due minuti a volume sostenuto per cambiare espressione, colorito e fors’anche pettinatura. Da quel punto, varcato il Rubicone, sarà impossibile tornare indietro, uniti come saremo a una parte oscura del nostro ticinese folclore. Fermarli del resto sarebbe tentativo inutile: dati l’allenamento e i riscontri su scala europea e oltre i nostri non hanno nessuna intenzione di abbassare il raggio di produzioni ne di espansione. Fedeli ai processi del famoso do it yourself (fattelo da solo), hanno creato una costellazione di persone da far invidia ad Airbnb. Grazie ai quali collaborazioni, concerti e produzioni tendono ad allargarsi ancor più e, ne siamo certi, anche i loro ascoltatori.

Provateci anche voi: su folklorrecords.bandcamp.com troverete il loro catalogo. Fatevi guidare dalla curiosità e dall’incoscienza, noi vi abbiamo avvisato.

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