Spettacoli

Un Fibra da applausi (nonostante la contestazione)

Ieri sera nella piazza antistante il Lac di Lugano è andato in scena il concerto del rapper. Abbiamo raccolto considerazioni e opinioni dei partecipanti.

C’è Fibra…
(Ti-Press)
7 luglio 2022
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Applausi per Fibra. È con il titolo del suo celeberrimo pezzo del 2006 che si potrebbe commentare – più o meno a caldo – il concerto che il rapper marchigiano Fabri Fibra ha tenuto ieri sera in Piazza Luini, quella antistante il Lac di Lugano. Ieri è stata la data di apertura del tour ‘Fabri Fibra – Caos Live’.

Fabrizio Tarducci, in arte Fabri Fibra, è il noto cantante italiano, nato nelle Marche nel 1976, che ancora oggi sconvolge gli animi di fan e non. Soprattutto, il rapper e ancor più la sua produzione non mettono d’accordo proprio tutti. È infatti nota la polemica che ha visto coinvolto in prima linea il collettivo femminista di Io l’8 ogni giorno. Il gruppo sostiene che il rapper marchigiano sia "un personaggio che da 20 anni costruisce la propria fama e profittabilità commerciale inneggiando pubblicamente all’odio e alla violenza contro le donne e le persone Lgbtq+", come riportato dal comunicato delle femministe che chiedeva l’annullamento dell’esibizione.

Riguardo alla polemica sollevata e alla richiesta di annullamento della serata; prima e dopo il concerto abbiamo intervistato alcuni fan più o meno accaniti, che all’unanimità hanno espresso sostegno nei confronti dell’artista, affermando che a loro avviso il gruppo femminista abbia decontestualizzato le canzoni prese in esame, glissando anche sul vissuto personale del rapper e sul periodo storico in cui queste sono state scritte.

‘L’espressione artistica deve essere libera’

Alcune ragazze, quando glielo chiediamo, dichiarano che non si sono mai sentite offese dalle parole di Fibra, ma che anzi «quando ascolto rap so benissimo che si andranno a toccare argomenti forti in maniera forte, e mi va bene. Secondo me l’espressione artistica deve essere sempre libera», precisa una delle due. L’altra giovane aggiunge: «Per quanto riguarda la polemica sollevata nelle scorse settimane mi sento di dire che no, non penso assolutamente che sia offensivo e penso anzi che siano canzoni che sono state scritte e pubblicate vent’anni fa ormai, quindi c’era tutto un altro tipo di rap. Se ha scritto quel genere di canzoni penso che sia stato più per fare una critica di ciò che succede nella realtà, piuttosto che quello che pensa lui direttamente».

Un’altra spettatrice aggiunge quindi che «non è compito di Fabri Fibra educare. Questo compito è del genitore e delle varie istituzioni. Se qualcuno permette al proprio figlio di assistere al suo concerto o addirittura lo accompagna, allora sta a quel genitore spiegare e contestualizzare il lavoro del rapper, le parolacce, la sua rabbia».

Giulia, che si dichiara femminista, dice: «Parlando con una mia amica della polemica riguardo al concerto siamo giunte alla conclusione che questo è un tipo di femminismo che non ci rappresenta».

Un pubblico intergenerazionale

Ci lasciamo alle spalle, la polemica sull’opportunità di un concerto di Fibra in centro a Lugano ed entriamo in piazza per ascoltarlo. La serata si è svolta nella più totale allegria e serenità, accompagnata dal tipico tepore estivo. Continuiamo nel nostro reportage.

Il pubblico presente – rappresentativo di un ampio spaccato generazionale – davanti al piccolo, ma importante palcoscenico luganese era estremamente variegato. Abbiamo incontrato fan che seguono il rapper fin dai suoi esordi, come Massimo: «Ho cinquant’anni e ascolto Fabri Fibra dagli anni Ottanta. Per me è ancora il numero uno», dichiara. Oppure giovanissimi, come Alex, che ha nove anni e confessa «mi piace la sua musica perché è bella, è rock. Mi fa sentire come se fossi libero».

Riguardo poi all’intergenerazionalità, Riccardo aggiunge a concerto concluso: «Lo seguo da 15 anni ormai e mi ha impressionato positivamente vedere fan adulti con i propri bambini o in generale bambini e adolescenti. Sono convinto che la sua carriera ha fatto in modo che tante generazioni si incontrassero».

Uno dei motivi di grande entusiasmo, soprattutto verso la fine del concerto, è stato poter riascoltare alcuni tra i pezzi più vecchi e storici scritti dal rapper marchigiano: «Mi è piaciuto molto il concerto perché ha fatto canzoni nuove, ma soprattutto ha ripercorso quelle vecchie, lo stesso Fibra – racconta Fabio – ha infatti interpellato diverse volte il pubblico chiedendo se ci ricordassimo questa o quest’altra canzone. È stato emozionante soprattutto perché con quelle canzoni ci sono cresciuto». Un altro ragazzino "di ieri" venuto grande con i brani del rapper aggiunge: «Quando ero adolescente i testi erano fatti molto bene, ricercati, come d’altronde lo sono tutt’ora. Si sentiva e percepiva che provava una cattiveria intrinseca adeguata al contesto. È riuscito a fare numerose canzoni in cui spiegava e spiega tutt’ora molto bene la situazione di disagio che c’era a quei tempi e che ha poi dettato il suo stile».

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