Spettacoli

Buonumore, anni Ottanta e ‘Hit Single’, il nuovo dei Manupia

‘Scritto un anno fa, ma per lo spirito che regnava non sarebbe uscito nel momento giusto’, dice Nic Angileri a nome della band. ‘Ora casca a fagiolo’

Il nuovo singolo
(Stelan Foto)
1 giugno 2022
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Un riff di basso elettrico tanto per cominciare, un incrocio di lingue per un testo che è un abbraccio collettivo e un martello ritmico che strizza più di un occhio (due) agli anni ’80, per un inno alla leggerezza intitolato ‘Hit Single’. Lo dice il titolo, è il nuovo singolo dei ticinesi Manupia, un anno dopo ‘Twenty Plus Twenty’, celebrazione dei vent’anni di attività. I Manupia sono Andrea Manna (chitarre), Ross Leo (voce), Elisa Bacciarini (voce), Amos Malorgio (voce e tastiere), Francesco Di Lenge (batteria), Andrea Gallacchi (tastiere) e Nicola "NIc" Angileri (basso e voce), anche in questo caso motore del brano.

«‘Hit Single e ‘Twenty Plus Twenty’ sono nate nello stesso periodo», racconta Angileri. «L’idea iniziale era quella di pubblicarle entrambe, ma i tempi non l’hanno permesso ed è stato un bene». Per due motivi: «Perché il pezzo ha avuto una gestazione più lunga e abbiamo potuto curare i dettagli»; e perché «questo pezzo casca a fagiolo ora. Per lo spirito generale che regnava solo un anno fa non sarebbe uscito nel momento giusto. Adesso, invece, potrebbe fare da traino a un ritrovato buonumore». E il buon umore è il tratto distintivo dei Manupia: «Il post-pandemia – continua Nic – è stato il nostro modo di sfuggire dalla realtà, di costruirci un mondo di allegria e spensieratezza per affrontare quel che abbiamo passato, e ci è servito».

Verso la fine di ‘Hit Single’, in modalità che le moderne hit non contemplano più, viene fuori ‘the dark side of’ Andrea Manna, qui chitarrista, nell’assolo gilmouriano che porta al finale. «Speriamo che sia una hit», è l’auspicio autoriferito di Angileri, «perché se si riesce a trovare un singolo di successo i problemi poi si risolvono sempre...» (ride, ndr). Quanto al profumo di Ottanta: «Mi è piaciuto pescare da quel periodo ‘mitologico’. Erano anni in cui i problemi c’erano, sì, ma si affrontavano con meno catastrofismo, quello che oggi ci accompagna in qualsiasi cosa».

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