Spettacoli

Che c’è in tivù? Di tutto un po’

Ieri sera il ‘superdirettore artistico’ Matteo Pelli ha presentato le novità del palinsesto Rsi per le feste e l’anno nuovo

22 dicembre 2021
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Che c’è in tivù? C’è Matteo Pelli che, per la seconda volta, ha presentato le novità del palinsesto televisivo della Rsi, con uno sguardo particolare sul periodo natalizio. La prima apparizione del responsabile del Dipartimento programmi e immagine – o “superdirettore artistico” come è stato lanciato sul finale di ‘Via col venti’ – era durata una ventina di minuti incastonati tra Quotidiano e Telegiornale. Ieri abbiamo avuto più di un’ora e mezza per presentare le principali novità del palinsesto; si potrebbe pensare a un po’ di protagonismo da parte di Matteo Pelli e indubbiamente il nostro è a suo agio, davanti alla camera, ma in realtà il maggior spazio che ci si è presi è servito a evitare quel guazzabuglio di scampoli con passaggi di toni e temi fin troppo bruschi che aveva caratterizzato il primo appuntamento con ‘Che c’è in tv?’.
Certo, una lunga trasmissione tv in cui si racconta cosa ci sarà in tv è un po’ strano – e molto autoreferenziale – ma tutto sommato ha funzionato. Un po’ perché più che parlare di quel che si farà, lo si è mostrato con delle sorte di anteprime, un po’ con lo spirito delle prove aperte di uno spettacolo teatrale, dove magari non riesci a farti un’idea completa di quel che sarà ma almeno ne intuisci lo spirito. E un po’ ha funzionato perché parliamo di un media generalista che sarà anche in crisi ora che il pubblico è sempre più abituato a offerte mediatiche “su misura”, ma quando “mette un po’ di tutto” mantenendo un minimo di coerenza può anche riuscire ad accontentare tutti, anche chi ha iniziato la visione sbuffando per lo studio tutto addobbato per le feste.
Ammettiamolo: ha stupito vedere un pubblico variegato, anche per età, collegarsi – partecipando con cappellini natalizi e cuori disegnati – alla prova generale di videoconferenza Zoom che sarà sfruttata la sera del 31 dicembre per ‘Tuttinsieme’, programma che vedrà la Rsi insieme a Radio Ticino (ieri sera era presente Daiana Crivelli) e a Radio3i con i Blues Brothers Michael Casanova e Maxi B.

A ‘Che c’è in tivù?’ non è mancato Nicolò Casolini, che in diretta da Attinghausen – dal celebre ristorante del pollo a cestello con salsa segreta – ha presentato senza strabordare il suo ‘Lo show più piccolo del mondo’, dal 10 gennaio tra il Quotidiano e Telegiornale. Al suo posto, nel ruolo di “disturbatore” con collegamenti inaspettati, il più rassicurante Cane Peo. Per l’informazione, Roberto Cattaneo, a casa per via di alcuni familiari risultati positivi al coronavirus, ha proposto un assaggio della retrospettiva sul 2021 che il Telegiornale proporrà il 30 dicembre attraverso alcune foto, dall’Afghanistan che torna in mano a ai talebani alla parata di Yann Sommer.

Questa volta ha avuto un certo spazio anche la cultura, con un accenno all’immancabile concerto di Capodanno da Vienna e ‘Paganini’ – rappresentata dal conduttore Duilio Galfetti, anche in veste di componente del Quartetto bislacco –, in attesa che venga presentato un nuovo magazine culturale al quale sembra si stia lavorando in quel di Comano.

Veniamo finalmente alle nuove trasmissioni. Niente più funghi – che tanto avevano fatto discutere la scorsa volta, pur ottenendo buoni dati di ascolti – bensì montagne, con la serie ‘In cammino sulle creste’ che dal 27 dicembre seguirà un gruppo di giovani alle prese col trekking in compagnia di un esperto scalatore. ‘A fine mese’ con Clarissa Tami, 16 aspiranti ballerini e interviste condotte partendo da agende e calendari (confessiamo di non averci capito molto, e il fatto che la “cavia” della presentazione sia stata Matteo Pelli non ha aiutato). E poi ‘Aspettando Colombo’, lunga trasmissione in diretta della domenica (prima dell’ispettore Colombo, appunto), condotta da Carla Norghauer.

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