Spettacoli

All’Otello di Ascona si torna in sala

Nei prossimi giorni riprendono le proiezioni anche all’Iride di Lugano e al Cinema Teatro Blenio. Intervista al direttore dell’Otello Antonio Prata

Si riparte con 'Mank', dallo streaming agli Oscar
23 aprile 2021
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“Proiettavamo ieri”: non è Luis de León che, dopo cinque nelle prigioni dell’Inquisizione, riprende le lezioni all’Università di Salamanca con il celeberrimo “dicebamus hesterna die”, ma la riapertura dei cinema dopo i recenti allentamenti decisi dal Consiglio federale in fondo ha un po’ lo stesso sapore di ritorno alla normalità, sperando definitiva. Certo, diversi cinema, soprattutto i multisala, attendono la ripresa del mercato cinematografico almeno a livello europeo e che i distributori propongano qualche novità, ma c’è chi riparte ugualmente: è il caso del Cinema Teatro Blenio di Acquarossa, dell’Iride di Lugano e dell’Otello di Ascona che il 30 aprile riprenderà con il cartellone delle ultime chiusure. Anche perché i due film in programmazione all’Otello erano di tutto rispetto: l’ambizioso c di George Clooney, film di fantascienza a sfondo ambientalista, e ‘Mank’ di David Fincher con Gary Oldman, film biografico sullo sceneggiatore Herman Mankiewicz che affronterà la notte degli Oscar di domenica con ben dieci nomination. Due produzioni di Netflix, e quindi già disponibili in streaming ma che il direttore Antonio Prata non ha timore a proporre «anche per rinforzare l’idea che in sala è sempre meglio che alla televisione, quindi per chi non li ha visti, o per chi li ha visti ma ha voglia di rivederli su grande schermo, li proponiamo». 

‘Midnight Sky’, ‘Mank’, e poi? «Dopo vedremo: staremo aperti tre o quattro giorni a settimana, per una decina di spettacoli. Sicuramente proporremo ‘Padrenostro’ di Claudio Noce con Pierfrancesco Favino, in concorso a Venezia, ‘Undine’ di Christian Petzold con Paula Beer cjhe ha vinto il premio per la miglior attrice a Berlino nel 2020, il documentario ‘Il mio corpo’ di Michele Pennetta, candidato agli ultimi Premi del cinema svizzero, ‘Nowhere special’ di Uberto Pasolini». Riprende anche l’attività con i cineclub.

Si inizia a piccoli passi, anche capire quali sono le nuovi abitudini del pubblico. «E anche qual è la fiducia nei confronti di spazi, come cinema e teatri, che secondo me sono sempre stati sicuri. Adesso mi trovo in Italia per il Festival diritti umani di Milano e vedo che qui molto più timore e molte sale rimarranno chiuse anche se da lunedì potranno riaprire anche in Italia».

Tante incognite e «prima si parte prima si capisce come stanno le cose: noi vogliamo far capire al pubblico che l’Otello c’è: ci attendono settimane e mesi difficili, ma speriamo che il pubblico ci sia». Intanto, qualche nota positiva: le reazioni, sui social media, alla notizia della riapertura. «Positive, decisamente positive: secondo me la gente è felice di poter andare al cinema per vedere un film, magari dopo essere stati al bar o al ristorante. C’è voglia che il cinema, come tutta la vita sociale, torni a far parte della nostra quotidianità».

 

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