Spettacoli

Golden Globes nella notte degli Oscar: le nomination

Si tengono nello spazio lasciato libero ddall'Academy. Guida 'Mank' di David Fincher con sei candidature. Ma le tre donne registe nominate sono un record.

Chloe Zhao, una nomination per ‘Nomadland’ (Keystone)
3 febbraio 2021
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Sono assegnati ogni anno dalla Hollywood Foreign Press. L'edizione 2021 dei Golden Globes, presentata da Amy Pohler e Tina Fey da Los Angeles e New York, andrà in onda il 28 febbraio, riempiendo lo spazio lasciato libero dagli Oscar. Ed è ‘Mank’ di David Fincher, film sull'epoca d'oro di Hollywood e sulla creazione di ‘Quarto Potere’, a guidare le nomination con sei candidature tra cui quella per il miglior film drammatico, alla pari con la serie tv sui reali britannici ‘The Crown’. Prodotto da Netflix e girato in bianco e nero, ‘Mank’ supera di una nomination ‘The Trial of the Chicago Seven’ di Aaron Sorkin, un altro film di Netflix. Tra le candidature, tre donne registe – ma anche due grandi escluse, Sophia Loren e Meryl Streep – molti britannici e un'italiana (Laura Pausini). Onore postumo a Chadwick Boseman per ‘Ma Rainey's Black Bottom’. Ancor più nei dettagli: la quarta stagione di ‘The Crown’ (Netflix) scavalca di una lunghezza ‘Schitt's Creek’, i canadesi trionfatori agli ultimi Emmy; ‘The Undoing’ (Hbo) e ‘Ozark’ (ancora Netflix) hanno ottenuto quattro nomination ciascuna.

Il record

Tre donne registe candidate è un record per una singola edizione: Chloe Zhao (‘Nomadland’), Regina King (‘One Night in Miami’) e Emerald Fennell (‘Promising Young Woman’) vanno ad aggiungersi a Barbra Streisand, Jane Campion, Sofia Coppola, Ava DuVernay e Kathryn Bigelow, tutte destinatarie del riconoscimento, ma in anni diversi. Tanti grandi esclusi: tra i film, ‘Da Five Blood’ di Spike Lee (i cui figli avranno il ruolo di ambasciatori della cerimonia), lo stesso ‘Ma Rainey's Black's Bottom’, al netto dell'omaggio a Boseman e della candidatura di Viola Davis. Oltre alla Loren – ‘La vita davanti a sé’ (The Life ahead) del figlio Edoardo Ponti ha ottenuto due candidature, quelle per il miglior film in lingua straniera e per ‘Io sì’ (Seen) cantata da Laura Pausini, frutto della collaborazione con Diane Warren e Niccolò Agliardi – a bocca asciutta sono rimaste anche Meryl Streep – in ‘The Prom’ e ‘Let them talk’ – e Zendaya per ‘Malcolm and Marie’. Molte le nomination britanniche: Olivia Colman, Emma Corrin e Josh O'Connor (rispettivamente regina Elisabetta, Lady Di e principe Carlo di "The Crown") e Daisy Edgar Jones, la combattuta teenager della miniserie ‘Normal People’. Altre nomination per Riz Ahmed (‘Sound of Metal’), Anthony Hopkins (‘The Father’), Gary Oldman (‘Mank") e Sasha Baron Cohen per ‘Trial of the Chicago 7’, tanto nei panni dell'attivista Abbie Hoffman che per il sequel di ‘Borat’, grazie al quale l'attrice bulgara Maria Bakalova – forse l'entità più esilarante del film ‘kazaco’ – ha ricevuto una nomination.

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