Spettacoli

Beethoven at Home

È l'anno del Grande Ludwig: uno sguardo alle registrazioni irrinunciabili e ad alcune novità, per celebrare anche a casa il grande compositore

Ecco alcuni, personalissimi, consigli per l’ascolto casalingo in questo nostro periodo di confinamento: la fortuna, anche senza avere a disposizione fisicamente questi cd, è quella di poterne fruire attraverso siti web quali Quobuz, dove troverete tutte le registrazioni elencate.

In questa prima scelta ci concentriamo sul Grande Ludwig, nell’anno a lui dedicato; prima di soffermarci su alcune novità di grande valore, ricordiamo qualche cd irrinunciabile, sempre e solamente nell’ottica storicamente e stilisticamente informata, quella che più convince e affascina ai nostri giorni. Numerose le integrali raccomandabili dell’integrale delle nove Sinfonie, a partire da Christopher Hogwood (Decca) e Frans Brüggen (Philips), per arrivare a John Eliot Gardiner (Archiv), Jos van Immerseel (Alpha), Emmanuel Krivine (Naïve); la mia preferenza va a Roger Norrington (Emi), lucido, tagliente, estremo (inizio della Quinta, inaudito).

Importanti le integrali dei cinque Concerti per pianoforte di Robert Levin (Archiv), Melvyn Tan (Emi) e Steven Lubin (Decca): quella con Kristian Bezuidenhout, che sta per uscire, sorprenderà ancora maggiormente (vedi sotto). Del Concerto per violino non ho dubbi, e opto per la versione con Patricia Kopatchinskaja e Philippe Herreweghe (Naïve), registrazione che comprende pure le due Romanze. La situazione non è così rosea per i Quartetti per archi, che attende ancora una registrazione di riferimento, dopo quella del Quatuor Mosaïques (Naïve): segnalo qui le pubblicazioni straordinarie di due ensemble di ottimo valore, Chiaroscuro, che ha registrato solamente il Quartetto serioso op. 95 (Aparté), e l’Eroica Quartet, con un cd dei Quartetti op. 74, 95 e 135 (HM). L’integrale delle Sonate per pianoforte su strumenti storici che più convince è quella di Ronald Brautigam (Bis), ma va segnalata la bella iniziativa dell’etichetta Claves, che nel 1997 aveva raggruppato sette bravi interpreti, con il caposcuola Malcolm Bilson, per un’integrale con nove pianoforti diversi, scelti a seconda del periodo di composizione delle varie Sonate. Impressionante la registrazione delle Variazioni Diabelli con Andreas Staier (HM), che include anche 11 delle 50 variazioni commissionate dal compositore ed editore Anton Diabelli. A proposito di queste monumentali Variazioni, suggerisco due riletture della nostra contemporaneità: del 2002 sono le Diabelli riviste da Uri Caine (Winter & Winter), che si avvale addirittura degli strumenti di Concerto Köln; del 2013 è la registrazione delle Diabelli riscritte da Hans Zender, compositore scomparso lo scorso ottobre, le “33 Veränderungen über 33 Veränderungen”, con l’Ensemble Modern (EMM).

Della Missa solemnis si profilano le versioni di Nikolaus Harnoncourt (Sony), di John Eliot Gardiner (SDG), di Philippe Herreweghe (Phi), e di Masaaki Suzuki (Bis), tra poco potremo gustarci quella di René Jacobs. Questo per le composizioni più importanti, che costituiscono ascolti di grande soddisfazione in questo periodo di “esilio involontario”.

Ma il mondo discografico si sta muovendo, nel nostro 2020, per offrirci qualche novità: l’etichetta che convince maggiormente è Harmonia Mundi, che scopre con convinzione le carte della prassi esecutiva consapevole, attraverso un calendario di pubblicazioni fittissimo, iniziato a fine 2019 con una registrazione impeccabile ed entusiasmante di Leonore, la prima versione della sola opera composta da Beethoven (poi diventata Fidelio), sotto la direzione di René Jacobs. Lo stesso Jacobs si occuperà della registrazione di una Missa solemnis che promette di sbaragliare la scena discografica, in uscita nel prossimo autunno. Già pubblicato, sempre da HM, figura il primo volume dei Concerti per pianoforte, con il Secondo e il Quinto, a cura di Kristian Bezuidenhout, eccellente pianista sudafricano, che si avvale di Freiburger Barockorchester, una delle realtà orchestrali più convincenti dei nostri tempi (ascoltate l’attacco dell’Imperatore: da nirvana), mentre il Concerto triplo, in uscita in novembre, si avvarrà di tre star, Isabelle Faust, Jean-Guhien Queyras e Alexander Melnikov. L’integrale delle Sinfonie è stata distribuita a tre orchestre diverse, tutte pregevoli: Les Siècles con François-Xavier Roth, Freriburger Barockorchester con Gottfried von der Goltz e Pablo Heras-Casado, e Akademie für Alte Musik Berlin, che ha già fornito un saggio del risultato con la Pastorale, impressionante per perfezione di intonazione e fusione degli strumenti, con il risultato di una trasparenza inedita; il che ha del miracoloso, considerato il fatto che l’orchestra berlinese lavora senza un vero direttore d’orchestra. Altra caratteristica di questa integrale delle Sinfonie, che terminerà nell’autunno 2021, è quella di presentare, accanto ai nove monumenti di Beethoven, composizioni parallele di grande interesse musicale: Sinfonie di Wilhelm Friedemann Bach, Méhul, Wrantitzky, Gossec e Knecht, che ci aiutano a contestualizzare il mondo musicale tra Sette e Ottocento. Ulteriore tassello di questa iniziativa “Beethoven alive!” di Harmonia Mundi, è un cd fresco di stampa, con il pianista Andreas Staier che offre la sua interpretazione delle tre Sonate op. 31, e delle Variazioni op. 34 e 35, su uno strumento Mathias Müller del 1810. Indubbiamente l’iniziativa della casa discografica francese costituisce, al momento, il progetto di registrazioni più innovativo, originale, rilevante del panorama musicale internazionale dedicato a Beethoven.

A complemento di informazione, e per animare maggiormente le nostre serate domestiche, ricordo che la Rete Due della Rsi sta trasmettendo i cicli integrali delle Sinfonie, Sonate per pianoforte, Quartetti per archi, Concerti per pianoforte di Beethoven, oltre a numerose altre registrazioni del Circuito Euroradio. Paganini (domenica alle 10.30 su La1) dedica inoltre 10 puntate a Beethoven, con ospiti del mondo musicale ticinese: “Buon compleanno, Beethoven!”.

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