Società

Domande razziste a corte, impiegata staff reale si dimette

La donna avrebbe insistito a chiedere quali fossero le radici di un’attivista malgrado i ripetuti tentativi di spiegarle che si sentisse britannica

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(Keystone)
30 novembre 2022
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Nuovo episodio imbarazzante in materia di razzismo per la corte britannica: a innescarlo questa volta è stata una dipendente dello staff di palazzo, costretta a dimettersi dopo aver scandalizzato un’ospite – durante il ricevimento offerto dalla regina consorte Camilla a margine della Giornata Internazionale contro la violenza sessuale – con domande pressanti e toni inopportuni sulle sue radici etniche.

Buckingham Palace ha reso noto che la colpevole dell’accaduto ha presentato pubbliche scuse per i suoi "commenti inaccettabili" e si è dimessa. La vicenda era stata denunciata ai media come "traumatica" da Ngozi Fulani, invitata all’evento in quanto responsabile di un’organizzazione caritativa di Londra, la Hackney Charity Sistah Space, che dà sostegno a donne d’origine africana e caraibica vittime di abusi domestici.

La Fulani ha raccontato d’essere stata avvicinata bruscamente dall’addetta di corte che, dopo averle spostato i capelli per leggere la targhetta con il suo nome davanti ad almeno altre due donne testimoni "sconcertate", l’ha investita con una serie di domande, insistendo a chiedere quali fossero le sue radici, malgrado i ripetuti tentativi dell’attivista di spiegarle che ella si sentisse britannica, essendo nata nel Regno Unito – dove i suoi familiari si erano trasferiti 70 anni fa, ben prima che lei venisse al mondo – e avesse nelle vene sangue sia africano, sia caraibico, sia inglese.

Uno scambio di battute che forse sarebbe stato perdonato al defunto principe consorte Filippo, protagonista in tempi lontani di "gaffe" analoghe, ma su cui evidentemente il Palazzo – sotto il nuovo regno di Carlo III e di Camilla, e sullo sfondo del ricordo delle polemiche scatenate in tema di razzismo da una controversa intervista dei principi ribelli Harry e Meghan dopo il loro trasferimento negli Usa – ha deciso di non fare sconti.

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