Scienze

A tavola per le feste anche... calorie e batteri

‘Occhio agli abbinamenti sbagliati’. I consigli dell'immunologo per evitare i rischi microbiologici durante cenoni pranzi luculliani

In sintesi:
  • Il primo passo nell'organizzazione della spesa è badare alla quantità di cibo che si acquista
  • O carne o formaggio, ma non entrambi: attenzione ai doppioni in fatto di nutrienti
E se c’è un buffet, regolatevi con buonsenso
(Keystone)
24 dicembre 2023
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"I pranzi e le cene" delle feste di Natale sono "uno strumento di condivisione e di aggregazione, ma possono anche trasformarsi in momenti generatori di rischi alimentari. Non solo quelli legati a schemi dietetici caratterizzati da un eccesso di grassi saturi e di zuccheri, ma anche quelli derivanti da una non adeguata conservazione degli avanzi, che facilita la proliferazione di microrganismi patogeni". Insidie che "si possono ridurre con piccole attenzioni". Le insegna Mauro Minelli, immunologo e docente di Dietetica e nutrizione umana all'Università Lum di Bari.

"Il primo passo nell'organizzazione della spesa è badare alla quantità di cibo che si acquista, soprattutto di quello fresco e deperibile, come latte e latticini, carne, pesce, uova, salse e creme a base di uova crude. Questi hanno una vita commerciale di breve durata e per le loro peculiarità sono un substrato favorevole alla crescita dei microrganismi patogeni. Se prepariamo in anticipo dei piatti, dopo la cottura, evitiamo di lasciarli per lunghi periodi a temperatura ambiente, ma preoccupiamoci di raffreddarli adeguatamente per poi riporli in frigorifero, che è opportuno non riempire mai troppo. Infatti, se gli scomparti sono troppo pieni - precisa l'esperto - viene ostacolato il riciclo dell'aria al suo interno e ciò blocca un buon raffreddamento e quindi una ottimale conservazione dei cibi".

Ma non è finita ovviamente qui. "Per diminuire i danni causati da un'alimentazione scorretta o disordinata, senza essere costretti a rinunciare ai piaceri della tavola, potrebbe essere vantaggioso utilizzare come fonte proteica il pesce, capace di ridurre l'apporto calorico senza rinunciare al gusto. Utile e oltremodo opportuno sarà pure, dopo aver magari consumato alimenti ricchi in proteine, evitare di abbinarne altri carichi dello stesso nutriente. Quindi attenzione al consumo simultaneo ad esempio di carne e formaggi. Decisamente più corretto, invece, è aumentare il consumo di verdure crude che, ricche di vitamine e fibre, aiutano a ridurre il senso di fame, a migliorare la funzionalità intestinale e abbassare l'indice glicemico dovuto all'aumento dell'apporto di zuccheri e di carboidrati". Allo stesso modo, "evitare di abbinare la pasta con altri alimenti ricchi in carboidrati come le patate".

‘No a frutta e centrifughe post-abbuffata, scegliere verdure depuranti e digestive’

Ancora, prosegue lo specialista, "escludere, dopo un'abbuffata di dolci prelibatezze del pranzo di Natale, pasti a base di sola frutta o a base di succhi, spremute e centrifughe. Scegliamo, semmai, di cenare con piatti composti da alimenti come le cicorie, la scarola, i carciofi o il radicchio che, grazie alle loro proprietà depurative e digestive, agevoleranno la funzionalità del fegato, promuovendo il metabolismo dei grassi e del colesterolo. Ultimo, ma non ultimo consiglio è quello di ricordarsi, tra un pranzo e uno sfizio, dei benefici apportati dalla pratica di attività fisica: privilegiamo, dunque, gli spostamenti a piedi e, dopo un pasto abbondante, anche mezz'ora di camminata al giorno può fare la differenza".

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