Scienze

Fotografato il getto di un buco nero mentre risucchia materia

L'immagine è stata ottenuta dalla stessa collaborazione che nel 2019 aveva realizzato la prima foto di un buco nero, il progetto Event Horizon Telescope

La prima foto di un buco nero, mostrata a Bruxelles, aprile 2019 (Keystone)
19 luglio 2021
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Fotografato lo spettacolare getto di plasma emesso da un gigantesco buco nero, con una massa milioni di volte il Sole. Si tratta di Centaurus A, al centro di una galassia a circa 11 milioni di anni luce dalla Via Lattea. L'immagine è stata ottenuta dalla stessa collaborazione che nel 2019 aveva realizzato la prima foto di un buco nero, il progetto Event Horizon Telescope (Eht), finanziato dalla Commissione Europea, e conferma le previsioni della Teoria della Relatività. I risultati sono pubblicati sulla rivista Nature Astronomy. Della collaborazione fanno parte anche diversi ricercatori italiani, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e dell'Università Federico II di Napoli.

Il getto è prodotto dalla materia mentre precipita nel buco nero, risucchiata dalla sua spaventosa attrazione gravitazionale, cui nulla può resistere, neanche la luce. Il buco nero Centaurus A, rispetto a quello della galassia M87, distante 55 milioni di anni luce dalla Terra e protagonista della foto storica del 2019, ha una massa inferiore. Ma i loro getti, spiegano i ricercatori di Eht, si somigliano molto. I risultati, precisano gli astrofisici, suggeriscono, quindi, che i buchi neri possano comportarsi in modo simile in una gamma diverse di masse e dimensioni, da quelle più smisurate alle più ridotte.

L'ipotesi dei ricercatori di Eht è che i buchi neri più enormi siano versioni ingrandite delle loro controparti più leggere. Come per la prima foto di un buco nero, anche in questo studio i ricercatori della collaborazione Eht hanno lavorato collegando fra loro otto telescopi in tutto il mondo, in modo da ottenere un telescopio virtuale delle dimensioni della Terra, l'Event Horizon Telescope. Sono state utilizzate anche le 66 antenne del radiotelescopio Alma (Atacama large millimeter/submillimeter array) dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso).

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