Sanremo

Sanremo, le Nuove proposte: ha vinto Settembre

Nella notte dei Duran Duran, il verdetto dei giovani e i cinque ‘best’ della serata: Coma_Cose, Brunori, Olly, Gabbani e Irama. Stasera i duetti

Settembre
(Keystone)
14 febbraio 2025
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Tra i giovani ha vinto Settembre – di nome Andrea, classe 2001 – con ‘Vertebre’. Il giovane napoletano ha battuto in finale l’altrettanto giovane Alex Wyse con la bella ‘Rockstar’. I primi cinque della serata sono, in ordine casuale, Coma_Cose, Brunori Sas, Irama, Olly e Francesco Gabbani. Sono i verdetti della terza serata del Festival di Sanremo, che puntuale sulla tabella di marcia viaggia verso la serata dei duetti prima e la finale di sabato poi (in aggiornamento).

Un passo indietro

Edoardo Bennato one man band, poi con tutti gli altri musici, è una specie di certificazione. Chi meglio di lui ha raccontato le dinamiche della musica dentro popolari sberleffi alla discografia come ‘Il gatto e la volpe’ e ‘Sono solo canzonette’, cose che oggi nessun discografico ti permetterebbe mai. E ‘Sono solo canzonette’ cantata sul palco dell’Ariston è la vera dissacrazione, altro che Angelo Duro.

Miriam Leone scende le scale e poco dopo le scende pure Clara che è bellezza aggiunta, e niente da aggiungere al gradimento popolare della sua ‘Febbre’. Scende le scale pure Elettra Lamborghini e il contrasto con Brunori Sas giova al secondo, che al termine de ‘L’albero delle noci’ raccoglie il “Bru-no-ri” della galleria, che per intensità (e grazie anche allo ‘scaldapubblico’, l’animatore degli spalti televisivi) surclassa la più composta platea.

Anche Katia Follesa scende le scale: piazza un paio di colpi bassi sulla velocità del Conti e introduce Sarah Toscano (‘Amarcord’), che deve avere tanti fan. Lanciato dal Telegiornale tempo fa, forse non casualmente, Samuele Parodi è l’11enne che sa tutto sul Festival (“Marino Bartoletti, ne sa più di te!”, dice il presentatore) e dà dimostrazione di sé. Lancia Massimo Ranieri (‘Tra le mani un cuore’) cui segue Joan Thiele (‘Eco’), in un apprezzamento pubblico che non sa di podio.

Il Teatro Patologico di Dario D’Ambrosi, realtà che avvicina ragazzi con gravi problemi psichici al teatro, si prende il tempo necessario per lanciare la bontà della cosa, tutti insieme nella gag ‘Bomba’. Altro convinto apprezzamento arriva per Noemi (‘Se t’innamori muori’) e per Olly (Balorda nostalgia’), sul quale la galleria è tutta un ‘Forza Doria’ (il ragazzo, così pare, è sampdoriano).

‘Vuoi sposarmi?’

E poi i Duran Duran, dopo i quali la gara e lo spettacolo passano in un dignitoso secondo piano. Simon Le Bon in voce guida il resto della band – rigorosamente dal vivo – da ‘Invisible’ a ‘Notorius’ alla splendida ‘Ordinary World’. Alla fine di ‘Girls on Film’ il basso raddoppia con Victoria dei Maneskin su ‘Psycho Killer’. Il fan Carlo Conti, che li aveva introdotti dalla galleria per premiare la voglia di festa dei presenti, premia i Duran Duran e chiede ‘Wild Boys’, e il cerchio si chiude. Il resto è tutto per Katia Follesa, salita dalla platea al palco col cartello ‘Sposerò Simon Le Bon’: “Vuoi sposarmi?”, chiede al cantante, che risponde “vorrei, ma sono già sposato”. Katia: “Ma io non sono gelosa”. Il bacio è un altro cerchio che si chiude (quello con il film).

‘Cuoricini’ e ‘svizzere’

I ‘Cuoricini’ dei Coma_Cose sono la cosa più energica che accade in seguito, tra conferme – il sempre più misteriosamente lanciatissimo Irama (‘Lentamente’), il sempreverde Gabbani (‘Viva la vita’) e la semprebella Gaia (‘Chiamo io chiami tu’) – fino alla sfida tra giovani, vinta da Settembre con ‘Vertebre’. Lode ad Alex Wyse, con canzone ben più pregna e musicalmente colta: ‘Rockstar’.

L’affetto verso i nonni e le nonne del Festival ci dovrebbe portare a sorvolare sulle ‘svizzere’ (in Italia, ‘svarioni’) di Iva Zanicchi, un po’ crescente (eufemismo) mentre ruggisce su ‘Zingara’ e altri favolosi successi. Ma è un Premio alla carriera e non un concerto di musica classica.

Questa sera si duetta.

Sicuramente fino a tardi.