Lo ha deciso l'Assemblea generale dell'Unione europea di radiodiffusione (Ebu). Spagna, Olanda, Slovenia e Irlanda boicotteranno la 70esima edizione

Israele potrà partecipare all'edizione di Eurovision 2026 a Vienna. Lo ha deciso la 95esima Assemblea generale dell'Unione europea di radiodiffusione (Ebu) durante una votazione sulla proposta di modifica del regolamento dell'Eurovision Song Contest (Esc). I votanti riuniti presso la sede dell'Uer a Ginevra hanno approvato – con 738 "sì", 265 "no" e 120 astensioni – "una serie di modifiche" al concorso "destinate a rafforzare la fiducia, la trasparenza e la neutralità dell'evento", rendendo così "ammissibili" tutti i membri che desiderano partecipare al concorso. L'Ebu ha precisato che non è stato organizzato alcun "voto supplementare" sulla partecipazione all'edizione del prossimo anno.
Spagna, Olanda, Slovenia e Irlanda – ma altri probabilmente si aggiungeranno alla lista, ad esempio l'Islanda – hanno annunciato che boicotteranno la 70esima edizione. Inoltre, la finale del concorso canoro prevista per il 16 maggio, così come le semifinali, non verrà trasmessa dalle televisioni pubbliche di Spagna, Olanda e Irlanda. Un altro gruppo di paesi, tra cui Svizzera, Austria e Germania, era invece pronta a ritirarsi qualora Israele fosse stata espulsa. La Germania, come la Spagna, fa parte dei Big Five, i cinque paesi che contribuiscono maggiormente al bilancio dell'Ebu e, di conseguenza, al finanziamento del festival. L'Austria, inoltre, è il paese ospite dell'edizione 2026 del festival. Il cancelliere austriaco, Christian Stocker, ribadisce da mesi che Vienna non dovrebbe ospitare l'evento in caso di espulsione di Israele.