Figli delle stelle

Il nuovo Savoretti, più Morricone che Dylan

Jack Savoretti, 'Singing to strangers' - ★★★★✩ - Il Premio Nobel scrive per lui 'Touchy situation', e Jack ne fa una cosa (intelligentemente) tutta sua

'Candlelight', videoclip
19 aprile 2019
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L’effetto pellicola è ancor più efficace poggiando la puntina sul vinile. Poco cambia in digitale, perché Candlelight, che ha già abbondantemente anticipato il nuovo di Jack Savoretti, resta un meraviglioso salto nel tempo, al pari di ‘Dying for your love’. Merito anche degli studios di Ennio Morricone nei quali l’album è stato registrato, catturando con successo certi orizzonti italo-western del Maestro. In ‘Touchy situation’ è Bob Dylan che scrive, e Jack ne fa una cosa (intelligentemente) non-dylaniana; di ‘What more can I do’, misuratamente R’n’B, ci si può invaghire e dell’intima ‘Singing to strangers’, nata da una constatazione della figlioletta (“Mio papà canta agli sconosciuti”), innamorare. La cover, cosa che non guasta, ha il primo piano degli album della maturità. Appendice: quello del 7 maggio al Palacongressi, del Savoretti adolescente a Carona, è un gradito e atteso ritorno.

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