Culture

'Scurati coscienza della letteratura contro la menzogna'

9 ottobre 2025
|
Il Circulo de Bellas Artes di Madrid ha conferito la Medaglia d'Oro allo scrittore italiano Antonio Scurati in riconoscimento di un autore "che incarna il valore della parola come atto di responsabilità pubblica" e la cui opera "apre cammini necessari per comprendere e difendere il presente".

La sua "polivalente traiettoria" accademia e artistica, è stata tracciata dal presidente del Circulo di Bellas Artes, Miguel Balbuena nella cerimonia di premiazione al Cba. Balbuena ha ricordato, fra le altre opere e saggi "la saga letteraria di M, che lo ha convertito in una voce scomoda per le ideologie agognanti altri tempi oscuri". E ha citato le parole dello stesso Scurati al festival letterario 'Ene' nel 2024, presso lo stesso Cba: "Il romanzo non è solo una forma di conoscenza, ma una forma democratica di letteratura che deve commuovere e convocare".

"Oggi è necessaria una presa di coscienza: Scurati la propone dalla letteratura. Una richiesta di speranza che fa appello all'ottimismo, che sempre alberga la volontà", ha rilevato il presidente del Circulo de Bellas Artes nel consegnare allo scrittore il riconoscimento, conferito a personalità di grande prestigio, fra cui Eduardo Galeano, Slavoj Žižek, Adonis, Michael Haneke e Aki Kaurismäki.

Scurati ha dedicato il suo discorso all'importanza della letteratura nel preservare la libertà e la verità in un'epoca segnata dalla manipolazione mediatica e dalla crisi della lettura profonda. Ha citato in apertura, Albert Camus, e il suo discorso per il conferimento del Nobel della letteratura, nel 1957, "divenuto l'emblema dell'impegno intellettuale", quando lo scrittore franco-algerino affermò che "la missione della sua generazione non era rifare il mondo, ma impedire la sua distruzione". Sebbene nel contesto del tutto diverso, "molti sottoscriverebbero oggi quell'affermazione", ha osservato Scurati, poiché la libertà e la verità sono minacciate dalla politica sovranista e dalla post-verità.

"Cosa significa servire la libertà in un'epoca in cui la politica sovranista rivendica la libertà di comprimere e umiliare l'altrui libertà?", si è chiesto, criticando la prevalenza di una comunicazione che distorce la realtà. Lo scrittore ha esortato a una "presa di coscienza" sulla necessità di preservare il valore del sapere e della memoria storica. La sua riflessione si è concentrata sulla pericolosa ascesa del populismo e sulla manipolazione dell'opinione pubblica, un fenomeno che oggi si manifesta attraverso il trionfo dei social media, i quali alimentano l'ignoranza e la superficialità. "La missione dello scrittore consiste nel servire la verità e la libertà, nel resistere all'oppressione e nel disperdere la menzogna".

Nonostante il contesto difficile, Scurati ha espresso speranza nella "democrazia dei lettori", una minoranza di individui capaci di proteggere la democrazia attraverso la lettura critica e la conoscenza, mantenendo vivo il ricordo del passato, contro l'ignoranza.