Ci sono anche Yorgos Lanthimos e Tilda Swinton tra i molti firmatari della presa di posizione contro alcune industrie cinematografiche israeliane

Circa 1'500 attori, registi e professionisti del cinema internazionale, tra cui Olivia Colman, Javier Bardem e Mark Ruffalo, hanno annunciato che interromperanno la collaborazione con le istituzioni cinematografiche israeliane, accusate di essere “implicate nel genocidio” a Gaza. L'annuncio è arrivato tramite una lettera pubblicata sul Guardian. “In questo momento di crisi, quando molti dei nostri governi stanno permettendo la carneficina a Gaza, dobbiamo fare tutto il possibile per rispondere a questa complicità”, hanno scritto nel testo, firmato anche da Yorgos Lanthimos, Ayo Edebiri, Tilda Swinton, Ava DuVernay, Riz Ahmed e Josh O'Connor. Questo impegno, avviato dal gruppo ‘Film Workers for Palestine’, trae ispirazione dal boicottaggio culturale in Sudafrica durante l'apartheid, e in particolare da ‘Filmmakers United Against Apartheid’, cofondato nel 1986 dai registi Jonathan Demme and Martin Scorsese.
Nello specifico, la presa di posizione contro Israele mira a cessare la collaborazione con festival, cinema, emittenti televisive e case di produzione che, secondo i firmatari, sono colpevoli di “scagionare o giustificare il genocidio e l'apartheid”. Gli scriventi citano, ad esempio, il Jerusalem Film Festival e il Docaviv Documentary Film Festival, che “continuano a collaborare con il governo israeliano”. E denunciano: “La stragrande maggioranza delle case di produzione e distribuzione cinematografica israeliane, degli agenti di vendita, dei cinema e di altre istituzioni cinematografiche non ha mai pienamente riconosciuto i diritti internazionalmente riconosciuti del popolo palestinese”, aggiungendo che “ci sono, tuttavia, alcune entità cinematografiche israeliane che non sono complici”, senza però nominarle.
La lettera contiene la risposta all'appello dei registi palestinesi, che hanno esortato l'industria cinematografica internazionale a “rifiutare il silenzio, il razzismo e la disumanizzazione”. L'appello al boicottaggio prende di mira “la complicità istituzionale, non l'identità”, né gli individui di nazionalità israeliana, afferma l'articolo.
Diverse lettere firmate da personalità di spicco del cinema, della musica e della letteratura sono state pubblicate dopo l'attacco senza precedenti di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023 e la devastante offensiva israeliana lanciata a Gaza in risposta. Alla fine di agosto, il collettivo di registi italiani Venice4Palestine ha esortato il festival della città ad “adottare una posizione chiara e inequivocabile” contro le azioni di Israele. La loro lettera ha raccolto 2'000 firme, tra cui quelle di Guillermo del Toro e Ken Loach. Pochi mesi prima, a Cannes, circa 900 personalità avevano firmato una petizione per denunciare il “silenzio sul genocidio” di Gaza, tra cui la presidente della giuria Juliette Binoche, Pedro Almodovar, Joaquin Phoenix e Susan Sarandon.