A cent'anni dalla nascita, diverse istituzioni culturali luganesi hanno organizzato il ‘Focus Berio’, presentato oggi. Al via il prossimo 19 gennaio
Conservatorio della Svizzera italiana, 900presente, Orchestra della Svizzera italiana, Oggimusica, LAC Lugano Arte Cultura, Ricerche musicali della Svizzera italiana, Rassegna organistica della Svizzera italiana, RSI Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana. L'unione di queste forze musicali locali ha prodotto il Focus Berio 2025, un anno intero dedicato a Luciano Berio nel centenario della nascita di uno dei grandi dell'avanguardia europea del Novecento. Dal 18 gennaio al 19 settembre, nove appuntamenti di cui uno ottobrino e cinematografico (in sede e data ancora da stabilirsi) proveranno a far emergere la visione complessiva che Berio aveva della musica. Detto con parole di Andrea Mascetti, tra i relatori della conferenza stampa di presentazione tenutasi nella Sala Refettorio del Lac: “Allarghiamo la platea di istituzioni coinvolte, sulla scia del focus su Ligeti dello scorso anno, anche per le dimensioni di questa figura musicale e culturale, che definire ‘musicista’ è riduttivo”. Il Focus Berio si presenta “con un cartellone che non ha la pretesa di dare un'idea a tutto tondo della personalità del compositore, atto che sarebbe difficilissimo per l'ampiezza del suo catalogo, ma che vuole piuttosto, tramite le opere scelte, mettere in evidenza aspetti diversi del suo operato”, da cui il coinvolgimento del gran numero di istituzioni che forniscono “apporto specialistico per ogni singolo aspetto di repertorio”.
La ricerca musicale di Berio, nato a Oneglia, in Liguria, il 24 ottobre del 1925, si è caratterizzata per un balance tra tradizione e slancio sperimentale verso nuove forme di linguaggio musicale, derivato dalla messa in relazione della musica con altri campi del sapere umanistico (poesia, teatro, linguistica, antropologia, architettura). Ecco il motivo di un lavoro a più voci, che vada a coprire rarità, curiosità e aspetti meno noti del grande compositore. Chi meglio di Luisa Castellano, interprete e insegnante che ha vissuto una importante collaborazione con Berio, può entrare nei dettagli, e così Angela Ida De Benedictis, direttrice scientifica del Centro studi Luciano Berio, nell'incontro di domenica 19 gennaio alle 11 allo Studio 2 della Rsi a Besso, moderate da Massimo Zicari, per il primo appuntamento ufficiale della rassegna. Al centro della conversazione, ‘Laborintus II’, in programma alle 20.30 all'Auditorio Stelio Molo per i concerti della serie ‘900presente’, primo atto ‘suonato’ del Focus.
‘Laborintus II’, brano creato da Berio nel 1965, in occasione del 700esimo anniversario della nascita di Dante Alighieri, è introdotto nel Refettorio del Lac da Francesco Bossaglia, delegato alle attività d’ensemble e orchestrali del Conservatorio della Svizzera italiana e responsabile della stagione 900presente. "Ne diamo una versione nuova nell'idea che questo repertorio si rinnova con gli interpreti”. E gli interpreti sono l'ensemble900 da lui diretto, le voci dei solisti Marcin Habela e Liga Liedskalnina ma anche un coro di voci del Piccolo Teatro di Milano. Voce narrante è l'attore Antonio Ballerio. Ad aprire il programma sarà ‘Chamber Music’, composizione di un Berio non ancora trentenne, per voce e tre strumenti. A chiudere, un inedito adattamento di Berio di ‘Le déserteur’, di Boris Vian: “Lo abbiamo letto per la prima volta ieri (lunedì, ndr)”, racconta Bossaglia. “Nell'originale, il rifiutarsi di andare in guerra del protagonista è assai serio. Questa versione invece è vestita con timbri anche leggeri, ha un generale sapore jazzistico”.
L'ensemble900 tornerà il 13 marzo, trovando l'Orchestra della Svizzera italiana – qui rappresentata dal direttore artistico Barbara Widmer, che cita il Berio “sempre nelle note dell'orchestra” – per la serata intitolata ‘Ritratto dell'artista da giovane’. “Abbiamo giovani studenti che si accostano ai professionisti dell’Osi e il brano è l’ultimo che Berio scrive nel 1950 da studente, il Concertino per clarinetto, violino, arpa, celesta e archi, una specie di commiato dagli studi”, spiega Bossaglia. Una volta ricordato il prestigioso International Classical Music Award vinto dall'ultimo cd inciso dall'orchestra, uscito a giugno 2024 per la storica ECM, Widmer presenta i solisti del Concertino dalla parte dell'Osi (Robert Kowalsky, violino di spalla, e Paolo Beltramini, primo clarinetto). L'ensemble del Conservatorio affianca loro Jasmine Gatti (arpa) e Daniele Cervellera (celesta).
Un passo indietro a Oggimusica, realtà del territorio che in coproduzione con il Lac, nell'ambito della rassegna Early Night Modem, il 28 gennaio renderà omaggio a Berio con un concerto che include i compositori a lui legati (Ligeti, Holliger) e con il brano commissionato a Marco Di Bari, compositore che Berio scelse per scrivere un'opera destinata al Festival di Avignone. Sarah Maria Sun, una delle interpreti di spicco della scena musicale contemporanea, e Dmitry Batalov, specializzato nella musica del XX e del XXI secolo. Widmer illustra poi i contenuti dell'Osi in Auditorio del 30 gennaio, con l'Osi diretta da Holly Hyun Choe nella Sonata op. 120 n.1 di Johannes Brahms così come arrangiata da Berio per clarinetto e orchestra nel 1986, con solista il primo clarinetto Corrado Giuffredi. Il 23 febbraio sarà la volta di ‘Una mattina con Berio’, versione alternativa dei concerti nella Hall del Lac con Bossaglia e gli studenti a raccontare il Berio trascrittore di musica antica, quello che trascrive la musica dei Beatles e dedica un canto a Martin Luther King. La conferenza con la musicologa, giornalista e produttrice musicale Valentina Bensi (‘Dal vecchio al nuovo mondo: un inedito viaggio musicale da Busoni a Berio’), evento promosso dalle Ricerche musicali nella Svizzera italiana, è l'appuntamento del 25 febbraio. Del 13 marzo abbiamo detto. Si arriva così all'appuntamento del 19 settembre con l'organista Luca Maresca nella Chiesa di San Nicolao a Lugano, dove verrà eseguito ‘Fa - Si’, brano organistico composto da Berio nel 1975.
Le ultime parole della conferenza, per l'ultimo appuntamento del Focus (in ottobre, in luogo ancora da definirsi), sono quelle di Cristian Gilardi, responsabile della produzione musicale Rsi. Nel ricostruire l'arrivo di Berio a Lugano, ricorda le due interviste degli anni 80 realizzate da Carlo Piccardi al compositore italiano. “Riproporle integramente non sarebbe stata la soluzione ottimale”, spiega Gilardi. “Ho chiesto ad Angela Isa De Benedictis di ‘resuscitarle’ in aree tematiche per comporre un documentario oggi intelligibile, che faccia capire quale fosse il pensiero di Berio”. Altri eventi sono in definizione per l'autunno del 2025.