L'azione legale riguarda i cosiddetti ‘libri derivativi’, che mimano e riassumono l'opera degli scrittori, potenzialmente provocando loro danni economici
Importanti scrittori come Jonathan Franzen e John Grisham hanno fatto causa a OpenAI accusando il colosso dell'intelligenza artificiale di aver usato i loro libri per ‘addestrare’ il chatbot ChatGpt, violando in questo modo i loro diritti d'autore. Franzen e Grisham si sono uniti nell'azione legale alla Authors Guild e a una decina di altri scrittori: nella documentazione agli atti presso la District Court for the Southern District of New York si afferma che ChatGpt è in grado adesso di produrre “libri derivativi” che mimano e riassumono l'opera degli scrittori, potenzialmente provocando loro danni economici, senza che i diretti interessati siano stati compensati o almeno avvertiti.
“Il successo e i profitti di OpenAI non potrebbero esistere senza una massiccia violazione dei diritti di copyright”, si legge nella causa. OpenAI a sua volta non ha mai rivelato su quale opere si sia basata per addestrare i suoi bot.