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Suoni e scintille del sintetizzatore al GranRex

Sabato 23 settembre Locarno, otto ore di Swiss Synthesizer Meeting, happening musicale dalla storia anche europea, qui in prima ticinese

Uno scatto dalle passate edizioni
21 settembre 2023
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L’ascolto immersivo del suono è esperienza più unica che rara: quanto è passato dall’ultima volta che avete dedicato venti minuti ad ascoltare musica senza fare altro? La fruizione è cambiata negli anni: se una volta l’acquisto di un disco presupponeva un investimento anche nell’ascolto, nel suo consumo fino a mandarlo a memoria, ora sempre più spesso il suono è insieme ad altre attività, le colora e le condisce senza però esserne il fulcro, senza avere quella sensazione di ritrovarsi circondati da onde sonore, fino a perdere la cognizione di tempo e spazio.

Chissà, forse per chi volesse provare a tuffarsi in questo senso, il 27esimo Swiss Synthesizer Meeting in programma sabato 23 settembre nell’auditorium del GranRex di Locarno, potrebbe essere un buon trampolino. È organizzato da Flavio Boniforti (engineer e musicista elettronico) e dal Roberto Raineri Seth (artista transmediale), in collaborazione con La Boite Visual Arts, responsabile per la parte Image & Sound del Festival del Film di Locarno. Saranno all’incirca otto ore di musica, una decina di musicisti da tutta la Svizzera (per la prima volta nell’orchestra anche un ticinese) a cercare un incontro e un’armonia che potrà prolungarsi nel tempo della sessione. Le performance dei musicisti che si alterneranno e si uniranno durante la giornata saranno orchestrate autonomamente, con un suono improvvisato e dettato dalla reciproca ispirazione e flusso che inonderà le orecchie del pubblico. Ma cos’è un sintetizzatore? E chi si ritrova presso i Synthesizer Treffen Schweiz, che esploderanno in questo meeting ticinese e che vanno avanti ormai dal 2006, con sessioni annuali, che da esposizioni con jam session si sono trasformati via via in vere e proprie immersioni nel suono?

Storia

Il sintetizzatore è uno strumento musicale, del gruppo degli elettrofoni. Genera segnali elettrici, crea suoni ed effetti artificiali ma può anche imitare i più conosciuti strumenti musicali. A partire dagli Intonarumori di Luigi Russolo, passando attraverso le onde Martenot, la tecnica ha portato il processo e la creazione del suono fino agli anni 50, quando a Darmstadt, in Germania, i migliori compositori d’avanguardia diedero un impulso alla musica moderna, che dei sintetizzatori prese la forza e la spinta di propulsione. E oggi? In realtà i nomi dei partecipanti al progetto, secondo Adriano Capizzi, uno degli organizzatori e musicista all’interno dell’orchestra, non sono così importanti prima di sentirli, visto che andranno a costituire ed esibirsi come insieme. È un incontro, un ritrovarsi ad armi pari e con la voglia di andare a viaggiare sulle onde sonore. A posteriori poi sarà utile per il pubblico andare a esplorare i nominativi dei partecipanti per ricostruire collegamenti discografici e stilistici. Tutta la sessione sarà infatti filmata e tagliata per offrire al pubblico una visione dei momenti più succulenti della jam session.

All’esterno della sala, nel foyer del cinema, il pubblico avrà altresì la possibilità di ammirare da vicino e suonare strumentazioni di modernariato e di suono alieno, accompagnati dalla presenza di Theo Bloderer, fondatore del magazine e blog greatsynthesizer.com, eminenza tecnica del ramo che, se sulle pagine web effettua approfondimenti sui differenti marchingegni, qui ci accompagnerà nell’incontro con questo tipo di strumentazione. Cosa succederà durante le ore di esibizione è determinato da forti incognite (nessuno conosce infatti la strumentazioni degli altri, mentre l’ispirazione e l’umore degli artisti sarà soggetta a mille fattori, così come lo scambio energetico che avverrà tra i musicisti), ma ha anche alcune certezze inossidabili: si parla infatti di musica ambient, quella che, per farla semplice, ha preso inspirazione dai corrieri cosmici su in Germania (citando Finardi), Klaus Schulze ed Ash Ra Tempel, fino ad arrivare a Brian Eno e a Jean-Michel Jarre.

Aeroporti

Riprendendo quanto detto da Davide Coppo recentemente, possiamo utilizzare questo specchietto di comprensione: il termine ambient viene coniato da Brian Eno nel 1978 con il disco ‘Music For Airports’, una pietra miliare del Novecento fatta di synth, silenzio, piano, voci astratte. Sono architetture musicali “da sentire, non da ascoltare”. Avrà uno spettro di velocità predefinita, per evitare che i mille rivoli musicali possibili si trasformino in correnti contrapposte. Ma a Locarno poco altro è programmato: forse cinque musicisti si presenteranno con il medesimo sintetizzatore, o forse qualche nuovo acquisto scombinerà improvvisamente le carte, nessuno lo sa con precisione. Le ore di sessione potrebbero a prima vista spaventare ma la manifestazione sarà quanto più lontana dalla staticità. Prepariamoci invece a una dinamica nella quale poter entrare e uscire dal Rex liberamente, magari varcando le soglie dell’ex Cinema Rex per qualche minuto o un’ora, per poi staccarsi e tornarci, rientrando nel flusso sonoro. Insieme alla musica saranno proiettati dei video per godere dello schermo dietro all’orchestra, immergendosi maggiormente in questa lunga carrellata sonora.

Esperienze

Quel che da anni succede al Synthesizer Treffen è un caso più unico che raro, visto e considerato che nelle limitrofe nazioni non c’è nessun ensemble che abbia portato avanti con tale continuità un progetto simile. Esperienze analoghe esistevano infatti nelle vicine Germania e Austria, ma in entrambi i casi non si è riusciti a trovare la giusta formula per garantirne la costanza negli anni. Ora, per la prima volta, la tappa è in Canton Ticino e la speranza è ovviamente quella che anche Locarno possa diventare un appuntamento fisso di incontro, magari aggiungendo qualche musicista alla schiera degli adepti. Da evidenziare è che per la prima volta questa manifestazione sarà aperta a un pubblico, fattore che cambierà evidentemente il flusso energetico, avendo i musicisti una risposta tangibile da parte dei corpi presenti, che volenti o nolenti andranno a influenzare il risultato della sessione. Non sarà quindi ‘solo’ un incontro tecnico, dove mettersi alla prova, confrontarsi e sperimentare insieme o, per lo meno, lo sarà in presenza di un pubblico, che fruirà di un’improvvisazione a molteplici fattori, che promettono di sicuro un passo in un’altra dimensione del progetto.

Ai posteri, al pubblico e ai performer l’ardua sentenza. Il sentore è quello di un insieme di scintille che potrebbero letteralmente accendere la giornata di sabato 23 settembre. Le porte e i suoni si apriranno dalle 14 alle 22, nella suggestiva location del rinnovato GranRex di Locarno e l’entrata è gratuita. Tutte le tessere sono quindi sistemate per scatenare la curiosità di amatori, musicisti e curiosi, per capire cosa si muova dietro a quei tasti e quelle manopole, scoprendo mondi sonori eccitanti e liberi.

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