Libri

Ian McEwan, un vaso di Pandora intitolato ‘Lezioni’

Una storia folgorante costruita attorno alla vita di un uomo, ma in cui sono le donne le figure più interessanti

Ad Ascona nel 2016
(Keystone)
4 settembre 2023
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Londra, 1986. La moglie di Roland Baines abbandona marito e figlio di pochi mesi lasciando una semplice cartolina. Non torna indietro né dà notizie di sé alla famiglia ma, in compenso, diventa una scrittrice di fama mondiale, tradotta in decine di lingue.

Questo lo scheletro dell’ultimo, magistrale romanzo di Ian McEwan edito da Einaudi con la traduzione di Susanna Basso. E, già di per sé, un'idea del genere potrebbe bastare per creare una storia folgorante. Ma ‘Lezioni’ è molto di più. Perché attorno alla struttura di base si ramifica una narrazione densissima e abitata da tutti i personaggi che, negli anni, compaiono e scompaiono nella vita del protagonista. Il racconto procede per salti temporali alternati al presente, con approfonditi excursus nel passato non solo di Roland ma anche di amici, amanti, genitori, suoceri. McEwan ci offre, per ogni periodo descritto, uno spaccato del momento storico di riferimento, dando ai singoli avvenimenti un contesto socio-politico specifico: siamo nell’Inghilterra rurale degli anni ’60 quando, poco più che bambino, Roland viene mandato dalla Libia a studiare in collegio mentre le tensioni tra Stati Uniti e Russia fanno tremare la popolazione, terrorizzata dalla minaccia della bomba atomica. E poi ci spostiamo nella Berlino divisa per assistere al momento del crollo del muro; torniamo nel pieno del dibattito politico inglese con l’avvento della Thatcher e la guerra delle Falkland; ripercorriamo l’immediato dopoguerra con una giovane aspirante giornalista alla ricerca di storie da raccontare sulla Rosa Bianca, fino ad arrivare alla pandemia di Covid e alla graduale riconquista cosiddetta normalità.

Mosaico

Con il procedere della lettura si va dunque delineando l’affresco di una vita composta da varie tessere di mosaico che acquistano significato con il tempo, lasciando scoprire a Roland e al lettore il loro valore solo dopo essere state messe al posto giusto, insieme alle altre. Non a caso il romanzo si apre con una lezione di piano, che dà il titolo al libro fornendo anche una delle molteplici chiavi di lettura con cui affrontare la storia. L’incontro con la seducente, impetuosa e umorale maestra Miriam avvenuto all’età di 11 anni, finirà per segnare e influenzare tutti i futuri rapporti di Roland con l’altro sesso e, probabilmente, anche tutte le sue (non) scelte di vita.

Ogni personaggio compare dunque in funzione del ruolo che assume verso il protagonista finendo per farsi portatore di una profonda riflessione sull’io e sulla natura umana in tutta la sua complessità. McEwan ha la rarissima capacità di attivare pensieri molteplici anche su perversioni e tabù difficilmente accettabili in qualsiasi altro contesto. E lo fa scombinando le carte in tavola, attribuendo al femminile azioni che, solitamente, si adatterebbero più alla sfera maschile.

Donne

Nonostante il romanzo sia costruito attorno alla vita di un uomo, sono infatti le donne le figure più articolate, provocatorie e interessanti. Sono loro a dare una direzione alla vita di Roland; lui, in fondo, preferisce seguire gli eventi, arrabattarsi, lasciarsi manovrare. La ferocia del gesto di Alissa, che se ne va per realizzare il suo sogno di scrittrice, lo costringe ad adattarsi alla nuova condizione di padre single ma apre anche una seria meditazione sull’arte. Quanto siamo disposti a perdere pur di realizzare le nostre aspirazioni? Quanto è insana una donna che abbandona il proprio bambino?

Chissà se questa ferocia sarebbe stata percepita in egual misura se al suo posto ci fosse stato un padre.

‘Lezioni’ è soprattutto, ma non solo, un romanzo sul desiderio, in tutte le sue forme. E costringe il lettore a fare esperienza dell’intera gamma di sentimenti che questa parola racchiude. C’è ironia, ossessione, comicità, frustrazione, rabbia, crudeltà, amore: un vaso di Pandora che travolge e lascia il segno come solo McEwan sa fare.

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