Culture

Addio a Oscar Muscarella, pioniere Usa dell’‘arte salvata’

Fece storia il braccio di ferro al Met per l’acquisto del cratere di Eufronio, da lui ritenuto di dubbia provenienza

23 dicembre 2022
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Oscar Muscarella, archeologo americano che al Metropolitan Museum fu uno dei pionieri dell’‘arte salvata’, è morto a 91 anni nella sua casa di Filadelfia. Attivo per decenni nel dipartimento del museo che si occupa dell’arte del Vicino Oriente antico, Muscarella partecipò a scavi in Iran e Turchia e scrisse decine di articoli, libri e cataloghi, ma il suo mandato al Met si rivelò problematico negli anni Settanta quando, sotto la direzione di Thomas Hoving, l’archeologo gettò l’allarme perché, a suo avviso, molti pezzi nelle collezioni del museo avevano una provenienza sospetta.

Nel 1978 Muscarella scatenò una polemica identificando pubblicamente 247 oggetti in vari musei Usa che, a suo giudizio, erano o falsi o di provenienza illecita. "Sono contrario a comprare da galleristi. Se un pezzo è autentico compriamo arte rubata. Se sono falsi, compriamo falsi. E il pubblico paga per vedere oggetti falsi o per le tangenti pagate ai saccheggiatori e ai pubblici ufficiali che hanno chiuso un occhio", aveva detto all’epoca. Muscarella passò gran parte degli anni Settanta a combattere i tentativi di Hoving di licenziarlo. Tra le ragioni del contendere ci fu la disputa sul Cratere di Eufronio che il Met aveva acquistato nel 1972 per un milione di dollari attraverso l’intermediario Robert Hecht. Muscarella fu tra i primi a sostenere che il museo non avrebbe dovuto acquistarlo, a causa della dubbia provenienza. Si scoprì poi che il vaso era stato scavato da tombaroli in una tomba vicina a Cerveteri e nel 2008 il Met lo restituì all’Italia.

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