Culture

L'istituto i2a e gli orti urbani che cambiano la società

Dal giardino pensile a Torino ai sacchi da orto in uno slum di Nairobi, il terzo incontro digitaledel ciclo Il raggio verde dedicato agli orti urbani

Good Save the green di Michele Mellara e Alessandro Rossi
25 maggio 2020
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Un giardino pensile a Torino, l'ultimo spazio orticolo alla periferia di Casablanca, il giardino dell’Eden di un emigrato turco a Berlino, l'inatteso spazio verde fatto di sacchi da orto in uno slum di Nairobi: sono alcune delle esperienze di cui si parlerà, domani martedì 26 maggio alle 21 sulla piattaforma Zoom (zoom.us/j/188157214), nel terzo incontro digitale promosso dall'Istituto i2a di Lugano.

Dedicato alla società che cambia, il ciclo di incontro Il raggio verde realizzato da Francesco Cara si sofferma sulle soluzioni pratiche che, spesso partendo dal basso, possono migliorare l'ambiente e la società. Come gli orti urbani. Negli ultimi anni, dovunque nel mondo, individui e piccoli gruppi di persone hanno cominciato a coltivare giardini, balconi, terrazze, spazi abbandonati delle città. Michele Mellara e Alessandro Rossi, ospiti dell'incontro, hanno documentato questa realtà con il pluripremiato ‘Good Save the green’. I cortometraggi che ci presenteranno durante la serata sono storie estratte da questo lavoro, più l'inedito ‘Morris’ Bag’ che racconta di un inatteso spazio verde realizzato in uno slum di Nairobi.

Alla serata parteciperà anche Sophie Ambroise, architetta paesaggista dell’Officina del paesaggio, ed Eric Vimercati.

 

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