Arte

‘Resta di stucco’, alla scoperta dei grandi maestri ticinesi

È il progetto dell'Istituto materiali e costruzioni e dell'Istituto design della Supsi per valorizzare la tecnica artistica e i suoi protagonisti

Interno della chiesa Santa Croce a Riva San Vitale, cui hanno lavorato come stuccatori Domenico Fontana e Pietro Mazzetti
(Ti-Press)
19 giugno 2023
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Il Ticino è terra d'artisti. Insieme a celebri architetti e scultori, ma anche pittori, il cantone ha dato i natali a stuccatori di grande talento – attivi soprattutto nel corso del Seicento – fra cui spiccano le famiglie Casella, Colomba, Fontana e Silva. Per permettere alla popolazione locale e ai turisti che visitano il territorio di scoprire questi maestri, l'Istituto materiali e costruzioni e l'Istituto design della Supsi-Dipartimento ambiente costruzioni e design hanno elaborato un progetto congiunto, sviluppando – grazie al sostegno del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica – una serie di supporti e attività volte alla valorizzazione artistico-culturale del patrimonio. Il progetto si chiama eloquentemente ‘Resta di stucco’ che è “un'esperienza di scoperta delle decorazioni a stucco di ventitré luoghi del Ticino, rivolta a un pubblico di tutte le età”, descrivono nel comunicato stampa gli ideatori dell'iniziativa, condotta con la supervisione di Giacinta Jean, professoressa presso l’Istituto materiali e costruzioni, e Luca Morici, docente-ricercatore presso l’Istituto design della Supsi.

La proposta ha varie dimensioni: è un museo diffuso, è una mappa (cartacea e digitale) grazie alla quale si può organizzare itinerari su misura; è una guida digitale gratuita (app) con immagini e contenuti audio. Dallo smartphone al computer, ‘Resta di stucco’ è anche un sito web (www.restadistucco.ch) e una serie di cartoline a realtà aumentata che presentano piccoli e grandi capolavori, permettendo la scoperta dell’arte dello stucco, degli stuccatori e dell’organizzazione delle loro botteghe.

Dica trentasette

I vari luoghi fisici, concentrati soprattutto nel Sottoceneri, sono identificati da un totem con un codice QR che rimanda alla guida digitale gratuita in italiano e inglese, con oltre 45 minuti di contenuti audio e 245 immagini in alta definizione. Sulla piattaforma web si trova, invece, un catalogo che raccoglie tutte le informazioni delle 37 opere studiate nei 23 luoghi e la mappa interattiva che consente di esplorarle nel dettaglio. Il tutto è arricchito con oltre 750 immagini e narrazioni che raccontano aspetti insoliti del territorio in cui operavano questi artisti e i segreti dell’arte dello stucco.

Di là dei supporti, il progetto prevede anche un programma di attività proposto sul territorio e svolto in collaborazione con musei, associazioni culturali e partner del progetto. L'obiettivo delle iniziative, scrivono ancora i promotori, “è avvicinare il pubblico all’arte dello stucco proponendo incontri che uniscono storia e scienza, visite guidate con ricercatrici e ricercatori alla scoperta dei grandi maestri e workshop per sperimentare come viene realizzato uno stucco”.

Supporti e attività sono tra loro integrati, illustra ancora il comunicato stampa, e ideati per favorire l’accesso a un prezioso bagaglio di conoscenze. Le ricercatrici e i ricercatori della Supsi hanno, infatti, indagato il valore storico, artistico e religioso della selezione dei luoghi impreziositi da stucchi, hanno studiato gli artisti che li hanno realizzati, la loro vita itinerante e ripercorso l’organizzazione del loro lavoro. Hanno quindi analizzato i materiali adottati e l’abilità necessaria a trasformare pochi e semplici ingredienti di base in preziose decorazioni a imitazione del marmo.

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