Arte

Alberto Giacometti e Lucio Fontana dialogano a Firenze

Due rassegne, una a Palazzo Vecchio e l’altra al museo del Novecento, si apriranno dal 2 marzo e saranno dedicate ai due artisti contemporanei

‘L’homme qui marche’, Alberto Giacometti
(Keystone)

Un progetto espositivo che mette in dialogo le opere di Alberto Giacometti (1901-1966) e Lucio Fontana (1899-1968): dal 2 marzo si aprono a Firenze due mostre, una al museo Novecento e l’altra a Palazzo Vecchio, dedicate ai due artisti contemporanei.

La rassegna ‘Giacometti - Fontana. La ricerca dell’assoluto’, a cura di Chiara Gatti e Sergio Risaliti (2 marzo - 4 giugno), sarà ospitata all’interno degli spazi del museo di Palazzo Vecchio, in particolare nella sala delle Udienze e nella sala dei Gigli, dove oggi si conserva la Giuditta di Donatello. Grazie a prestiti provenienti da altre istituzioni e collezioni, la mostra propone opere come ‘L’Homme qui marche’ e una ‘Femme debout’ di Giacometti e i ‘Concetti spaziali’ di Fontana. In mostra anche l’accostamento tra ‘L’objet invisible’ di Giacometti e la ‘Signorina seduta’ di Fontana.

In concomitanza con questa rassegna, il museo Novecento dedicherà due piani delle ex Leopoldine alle sculture e ai disegni di Lucio Fontana. La mostra ‘Lucio Fontana. L’origine du monde’, (dal 2 marzo al 13 settembre) propone invece disegni, dipinti e sculture dal ’46 fino agli ultimi anni della sua lunga carriera. "Nella sala dei Gigli – ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella – l’umanità frastagliata di Giacometti si confronta con l’umanesimo di Donatello, espresso nell’imponente Giuditta appena sottoposta a cura e pulizia, mentre l’esperienza del rapporto tra uomo e cosmo definita da Fontana si rapporta con la geometria perfetta del soffitto e con l’enorme globo della sala delle Carte geografiche poco più avanti, il perfetto riassunto della cosmogonia dei Medici". "Questo progetto di mostra nasce da un sogno – ha spiegato Sergio Risaliti, direttore del museo Novecento –.Un viaggio nel tempo più remoto e nel futuro più distante".

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