Arte

Casa Rusca rende omaggio ad Armando Losa

Una mostra dedicata all’artista e grafico locarnese, con particolare attenzione alla produzione pittorica dalla metà degli anni Sessanta fino al 2012

Paesaggio dal tema “Tre Terre”, 2004 (Atelier Armando Losa)
2 settembre 2021
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Con una retrospettiva dedicata ad Armando Losa, Casa Rusca a Locarno prosegue il percorso di approfondimento del panorama artistico del Locarnese. L'inaugurazione è prevista domani, venerdì 3 settembre, alle 17.30; la mostra sarà visitabile, nello spazio Sinopia, fino al 1° novembre. Attraverso una trentina di opere, alle quali si aggiungono un catalogo e un video con alcune testimonianze di personalità che hanno conosciuto Losa, il museo rende quindi omaggio all’artista e grafico scomparso nel 2016.

L’esposizione si sofferma in particolare sulla produzione pittorica dalla metà degli anni Sessanta fino al 2012, ma l’obiettivo è mettere in luce il contributo – anche nel settore della grafica, ad esempio con lavori proprio per Casa Rusca e per il Locarno film festival – alla scena culturale locarnese, oltretutto in un periodo di grandi trasformazioni sociali.

Tratto distintivo e peculiare dell’opera di Armando Losa è il suo rapportarsi con la natura “colta nella sua impassibile posizione di interlocutrice, dell’essere minacciata e oltraggiata dall’egoismo umano” come scrive il critico Dario Bianchi nel suo contributo al catalogo. Il percorso espositivo si apre con tre opere senza titolo e senza una datazione attendibile, ma verosimilmente risalenti agli anni Sessanta, “tre distinte ma similari parvenze di teste” li descrive sempre Bianchi, che suggeriscono “gli esiti finali di una spietata e disincantata visione della figura umana messa gradualmente in atto dall’artista in opere evocanti in particolare la guerra”. Presto la figura umana scompare, almeno temporaneamente dalla visione artistica di Losa che si concentra verso l’ambiente, con “il passaggio dalle superfici grumose e sofferte a quelle rarefatte dei disegni su carta, contrassegnati da linee, segni e texture che vanno a comporre una geografia, una mappatura interiore per rapporto all’universo vegetativo”.

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