laR+ Ticino

Sirica lancia una sfida a Dadò: ‘Il Centro da che parte sta?’

La provocazione all’ex-Ppd: ‘Dietrofront sul taglio ai sussidi di cassa malati, opportunismo o reale interesse? Sostenga la nostra iniziativa per il 10%’

Il vento soffia, le banderuole girano
(Ti-Press)
12 marzo 2025
|

«Il 2025 non può che essere l’anno in cui a dettare l’agenda sarà il tema delle casse malati, tanto per il Partito socialista, quanto per la politica cantonale». È su questo assunto che si regge il discorso rivolto al comitato cantonale, riunitosi questa sera a Bellinzona, del copresidente del Ps Fabrizio Sirica. «Il sistema delle casse malati, che da decenni combattiamo – rivendica –, sta mostrando tutti i suoi limiti e noi siamo in prima fila nelle soluzioni. Resistiamo, ma andiamo anche all’attacco». Ed è proprio su questo argomento che Sirica lancia una sfida al presidente del Centro Fiorenzo Dadò.

La battaglia sulla sforbiciata alla Ripam

Un passo alla volta. «Il 24 marzo – illustra il socialista – il Gran Consiglio potrebbe rivedere la decisione presa a dicembre di tagliare più di 10 milioni di franchi di sussidi di cassa malati. Un taglio che pesa sulle spalle di oltre 30mila persone». E avverte: «Se non dovessimo farcela in parlamento, siamo pronti al voto popolare». Come arrivare però al 24 marzo? «La nostra strategia – afferma Sirica – ha imposto nelle ultime settimane al Centro la presentazione di un’iniziativa parlamentare. L’abbiamo costretto a una capriola all’indietro». Per il copresidente, è attraverso il referendum lanciato dal comitato ‘Stop ai tagli’ (di cui fa parte anche il Ps) contro questa sforbiciata, che ha raccolto oltre 11mila firme, che è stato «soffiato un vento che ha fatto girare come una banderuola il Centro». E aggiunge: «Dopo la notizia dell’arrivo di dividendi al Cantone da parte della Banca nazionale svizzera, la nostra linea è stata da subito molto netta: i tagli vanno revocati, dato che con questi soldi cade l’argomentazione principale che li ha motivati». Una prima storica. «Non era mai successo in Ticino – osserva Sirica – che il parlamento agendasse all’ordine del giorno un eventuale dietrofront su una decisione presa solo qualche mese prima».

‘Tre indizi fanno una prova’

Dopo questa premessa, l’affondo al partito di Dadò. «Non è la prima volta – illustra Sirica – che il Centro cambia posizione in corsa». Due gli ulteriori esempi. «Anche nel gennaio 2024 – rievoca – il Centro aveva firmato il rapporto a favore di un taglio ai sussidi. Pochi giorni dopo, il Ps, insieme al comitato ‘Stop ai tagli’, porta in piazza oltre 5mila persone a manifestare. Il Centro, e persino la Lega, votano l’emendamento poche settimane dopo, cambiando posizione». Il vento soffia, le banderuole girano. Non da ultimo, «nel dicembre 2024 il Centro firma il rapporto per tagliare sulla pedagogia speciale. In una decina di giorni vengono raccolte quasi 10mila firme con una petizione online. Il Centro cambia idea e chiede di essere cofirmatario di un emendamento per non approvare il taglio». Come si suol dire, tre indizi fanno una prova. «La prova – rimprovera Sirica – che il Centro è più interessato al consenso che alle reali esigenze della famiglia». L’auspicio di Sirica è quindi che Dadò raccolga la sua provocazione: «Lo sfido, dimostri che il Centro è veramente interessato al potere d’acquisto delle famiglie». Come? Pronta la risposta del copresidente del Ps: «La nostra iniziativa che mira a impedire che si paghi per il premio di cassa malati più del 10% del reddito disponibile è storica e può risolvere una delle più grandi ingiustizie del nostro sistema sanitario. Ovvero che il premio è uguale per tutti indipendentemente dal reddito». Il sollecito a Dadò: «Quindi Centro, da che parte stai? Dalla parte delle famiglie o dalla parte dei milionari? È malcelato opportunismo da banderuola cambiare continuamente posizione quando si sente una pressione popolare o reale interesse?».

L’appello a opporsi al divieto delle adozioni internazionali

Dal canto suo, la copresidente del Ps Laura Riget si sofferma nel suo intervento su questioni di natura più generale: dalle guerre in corso, passando dalla corsa al riarmo, fino all’«ascesa di forze autoritarie e neofasciste». Parola d’ordine dunque resistenza. «Resistere – constata però Riget – non basta, dobbiamo costruire un’alternativa credibile e dare risposte concrete». Quindi? «Quindi più giustizia sociale, più diritti, più stato sociale».

La serata è stata anche occasione per affrontare il discusso tema del divieto delle adozioni internazionali, proposto dal Consiglio federale. Attraverso una lettera, votata all’unanimità dal comitato, il Ps ticinese chiede al Partito socialista svizzero e alla frazione socialista alle Camere federali di “opporsi con determinazione a questa proposta”.

Tasso di riferimento ipotecario, le domande al Consiglio di Stato

Altro tema caldo per i socialisti, il tasso di riferimento ipotecario, sceso recentemente dall’1,75 all’1,5%. Diminuzione al centro di un’interrogazione depositata oggi da Sirica che chiede in merito lumi al Consiglio di Stato. Questo calo, scrive quindi il copresidente del Ps, “significa che gli inquilini che hanno stipulato un contratto con relativo canone di locazione su un tasso fissato all’1,75% oppure oltre hanno diritto a una riduzione (circa il 4% per ogni 0,25% di tasso ipotecario)”. E rileva: “Considerando che, per il tramite delle prestazioni sociali, complementari o assistenziali che siano, il Cantone sostiene migliaia di inquilini nel pagamento del proprio canone di locazione, si può ritenere molto proficuo per le casse pubbliche una campagna di sensibilizzazione volta a far modificare agli inquilini il proprio canone di locazione”. Sirica chiede quindi al governo se “ad oggi gli uffici preposti all’erogazione di contributi sociali adottino una prassi per sensibilizzare le persone a ridurre il canone di locazione”, se sia “immaginabile che il Consiglio di Stato, per il tramite delle Autorità di protezione, sensibilizzi tutte le persone a beneficio di una curatela e i rispettivi curatori per richiedere l’abbassamento della pigione a chi ne ha diritto”, nonché “quali altre misure si possano mettere in campo per sensibilizzare la popolazione rispetto a questo diritto”.

Leggi anche: